Benfica-Tondela 1-0 è stata una partita da ricordare per Adel Taarabt: il fantasista marocchino ha infatti esordito con la maglia delle Águias di Lisbona a quasi quattro anni dal suo arrivo al Da Luz. Per lui venti minuti in campo, è subentrato al posto di Pizzi ed è stato anche ammonito durante il recupero. Finora, Taarabt era stato convocato dal Benfica solo in occasione di un match di Champions League: era il 3 novembre 2015 e i lusitani ospitavano il Galatasaray. Per il resto, nessuna presenza ufficiale con la prima squadra, appena 10 apparizioni con il Benfica B (nella seconda serie portoghese) e una stagione e mezza al Genoa, in prestito. Anche in Liguria le cose non sono andate benissimo: 29 presenze totali (19 da titolare), 2 gol e 5 assist.
Taarabt ha firmato un contratto quinquennale con il Benfica al termine della sua esperienza al Qpr: era l’estate del 2015, il marocchino era svincolato e l’arrivo in Portogallo sembrava poter rappresentare una buona possibilità per esplodere definitivamente, anche alla luce della discreta esperienza al Milan (prestito ai rossoneri dal gennaio al giugno 2014, 14 presenze e 4 gol). Il grande problema di Taarabt era ed è la scarsa professionalità, in un’intervista a Expresso del 2016 spiegava come la pressione sui calciatori delle squadre portoghesi fosse «enorme, qui devi solo fare casa-lavoro e basta». Non è mai stato realmente integrato nel progetto tecnico del Benfica, ora ha quasi 30 anni (li compirà a maggio) e l’allenatore Bruno Lage sembra pronto a un’inattesa operazione-rilancio. Tanto che i giornali portoghesi hanno usato parole impegnative per raccontare questa storia: A Bola ha scritto che il suo ingresso in campo contro il Tondela è stato «il più grande miracolo di Bruno Lage». Data la stranezza della vicenda, non è proprio una definizione esagerata.