Robin van Persie è uno dei calciatori più forti e iconici dell’ultimo decennio: è stato amato dalle tifoserie di Arsenal e Manchester United, ha sfiorato la vittoria di un Mondiale nel 2010 – ed ha raggiunto la semifinale iridata del 2014 –, ha segnato uno dei gol più belli nella storia della Coppa del Mondo (questo, contro la Spagna), è diventato il primo marcatore nella storia della Nazionale olandese (50 gol in 102 presenze). A gennaio 2018 è tornato al Feyenoord, la squadra che l’ha lanciato nel grande calcio nel 2001, e della quale è capitano. Compirà 36 anni il prossimo 6 agosto, ha già annunciato il ritiro al termine di questo campionato, eppure la sua stagione non è la classica passeggiata sul viale del tramonto. Anzi, van Persie è ancora un giocatore decisivo, dominante. Lo leggi nei numeri, soprattutto: sono 14 reti e 5 assist in 1455 minuti di Eredivisie, praticamente un gol realizzato o propiziato ogni 76′ di gioco, più altre due marcature in Coppa d’Olanda. Ieri, nel match casalingo contro l’Emmen, van Persie ha realizzato una tripletta e ha guadagnato la punizione del 4-0, realizzata da Steven Berghuis. Sotto, la sintesi della partita con le tre reti dell’attaccante olandese. Sono tutte e tre di grande opportunismo, da rivedere soprattutto la seconda, splendido movimento alle spalle della difesa e tocco dolcissimo di destro, che teoricamente sarebbe il piede debole.
La stagione del Feyenoord non è esaltante, la squadra di Rotterdam è terza in classifica con 15 punti di svantaggio dal Psv capolista. Difficilmente van Persie potrà chiudere la carriera centrando la qualificazione in Champions, l’Ajax secondo è distante 10 punti. Inoltre, mercoledì scorso il Feyenoord è stato eliminato dalla Coppa d’Olanda (0-3 casalingo contro l’Ajax). Nonostante questi risultati, l’ex attaccante di Arsenal e Manchester United non sembra voler cambiare idea sul ritiro a fine stagione. Le sue parole dopo la tripletta all’Emmen: «Devo ancora giocare dieci partite, e allora voglio continuare a segnare. Non è possibile vincere tutti gli anni, anzi, i trofei che alzi al cielo sono sempre meno rispetto alle sconfitte. Andrò avanti fino al termine dell’anno per i miei compagni, per divertirmi fino alla fine».