Anche nel bridge esiste il doping

Il numero uno al mondo Geir Hegelmo è stato squalificato per un anno.

Il numero uno al mondo nel bridge è stato squalificato per un anno dopo un test antidoping. Geir Hegelmo, norvegese di 49 anni che gioca per la Nazionale del Principato di Monaco con il compagno Tor Helness (numero due al mondo), è risultato positivo al testosterone e al clomifenealle dopo un match della World Series di bridge, giocato nel mese di settembre 2018. Si tratta di due sostanze vietate dalla Federazione mondiale del noto gioco di carte, unica disciplina assieme agli scacchi a essere riconosciuta come “sport mentale”. Secondo la Wada, l’agenzia mondiale antidoping, Hegelmo ha assunto sostanze proibite per innalzare le sue prestazioni al tavolo: il testosterone migliora infatti le funzioni cognitive, mentre il clomifene accelera la produzione di testosterone.

Non è la prima volta per che il bridge inciampa in un caso di doping, anche in Italia è successo diverse volte. Va detto che spesso la positività ai controlli è dovuta a farmaci non dichiarati, si tratta di uno sport dall’età media molto alta e a volte i giocatori prendono medicinali per la salute vietati dalla Federazione, senza dichiararli prima dei tornei. Geir Hegelmo e Tor Helness nel 2017 erano stati condannati per evasione fiscale, ora il primo giocatore nel ranking mondiale del bridge dovrà stare un anno lontano dai tavoli e pagare alla Wada un risarcimento da 3.659 euro.