Dall’analisi statistica allo scouting, dai dati delle performance fisiche allo studio dei bilanci: ormai l’intelligenza artificiale ha diverse applicazioni nel mondo del calcio. In Inghilterra, da qualche tempo, la stanno utilizzando in modo nuovo e creativo, vale a dire per tracciare le caratteristiche psicologiche dei giocatori. Ottenere informazioni attendibili sugli aspetti caratteriali di un calciatore, come autocontrollo, empatia, grinta o determinazione, non è per nulla facile. Alcuni club di Premier League, tra cui il Brighton, stanno però cercando di colmare questo vuoto grazie a strumenti innovativi applicati alla selezione e al reclutamento dei giocatori.
Come riportato dal Guardian, tutto parte dal lavoro di Yaw Amankwah, ex difensore di primo livello in Norvegia e Danimarca, oggi analista e volto televisivo: «Quando si distoglie lo sguardo dal pallone», ha spiegato Amankwah al quotidiano inglese, «si apre un vero tesoro informativo. Se si mette da parte la tattica e ci si concentra solo sul comportamento psicologico, è impossibile non notare certe cose. Gesti fugaci, come un colpo sulla spalla dopo un errore, rivelano molto più di quanto si possa immaginare».
Negli ultimi sei anni, Amankwah ha collaborato con il professor Geir Jordet, docente di psicologia, analizzando migliaia di ore di video di partite da tutto il mondo, compresa ogni gara della Premier League e di Women’s Super League. Da questa analisi è nato un database con oltre 100mila osservazioni uniche, utilizzate dalla loro società Inside Out Analytics per costruire classifiche comportamentali basate su diversi tipi di atteggiamenti e reazioni. Questi dati permettono, per esempio, di stabilire se un difensore possiede un autocontrollo emotivo superiore al 95% dei suoi pari ruolo in campionato. «È come aprire una mappa in un territorio finora inesplorato», ha ricordato Jordet. «Possiamo finalmente interpretare certi comportamenti in maniera oggettiva e comparativa».
Anche il Bayern Monaco ha testato questa tecnologia durante la gestione di Julian Nagelsmann: Max Pelka, ex psicologo sportivo del club tedesco, ora al Brighton, ha collaborato con Jordet e Amankwah per analizzare circa 25 partite della stagione 2022/23. Dopo ogni gara, Pelka scriveva un riassunto sintetico sull’atteggiamento psicologico della squadra, basandosi su postura, movimenti della testa, gestualità e altri segnali non verbali, da presentare allo staff tecnico. «Il nostro era un punto di vista che contribuiva alle decisioni sulla formazione», ha raccontato Pelka. «A volte si valutava se schierare un difensore piuttosto che un altro in base alla sua leadership». Anche i giocatori avevano accesso a questi report.
Al Brighton, Pelka sta continuando a utilizzare queste tecniche, sebbene con meno frequenza rispetto al Bayern. Tuttavia, il flusso di lavoro resta lo stesso: osservare i comportamenti chiave per fornirne un’analisi all’allenatore Fabian Hürzeler. In quest’ottica, l’intelligenza artificiale è un grande aiuto, perché velocizza un processo che fino a pochi mesi fa era ancora in gran parte manuale: «Presto potremo analizzare un numero illimitato di squadre in tempo reale», ha rivelato Jordet. «Potremo aiutare le società nelle decisioni di mercato, individuando profili sottovalutati o evidenziando potenziali problemi in trattative già avviate». Guardare il giocatore non solo da fuori, ma in qualche modo anche da dentro. In un mondo del calcio in continua evoluzione, il data base di Amankwah e Jordet potrebbe rappresentare una svolta.
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