Lautaro Martínez è un attaccante che segna molto, e che quindi esulta spesso. Ci sono dei momenti, però, in cui la sua gioia si manifesta in modo davvero epico. Come in occasione del gol segnato contro il Bayern Monaco, nei quarti di finale della Champions League 2025/25: rete da rapace su azione d’angolo e corsa sotto la Curva Nord, in piedi sui cartelloni pubblicitari, girato prima verso i tifosi e poi verso il campo e i compagni. Il suo è un modo per sentire il boato di San Siro fin dentro la pelle, per scaricare la tensione, l’adrenalina, ovviamente anche la felicità per un gol pesantissimo – l’Inter in quel momento era sotto di un gol e quindi la partita sarebbe andata ai supplementari.
Non è la prima volta che Lautaro si/ci regala un’esultanza così iconica. Era successo sempre in Champions League, sempre sotto quella curva: semifinale tra Inter e Milan, il capitano nerazzurro segna il gol che in pratica sancisce la qualificazione alla finale. E anche in quel caso: arrampicata sul vetro, un urlo rabbioso, occhi negli occhi coi tifosi. L’istantanea di quel momento è rimasta nella storia del derby di Milano, anche se – naturalmente – i tifosi del Milan non la ricordano certo come un momento piacevole.
Niente male come emozioni
Altro derby piuttosto importante, altra esultanza rimasta nell’immaginario collettivo: ad aprile 2024, l’Inter batte il Milan e conquista matematicamente lo scudetto. Il ventesimo della sua storia, quello della stella. Lautaro, sempre sotto la Nord, si arrampica sulla porta, resta appeso alla traversa e “guida” i festeggiamenti dei suoi tifosi. Difficile non farsi coinvolgere.
Inter Milan Captain Confirms Winning UEFA Champions League A Target This Season As Well As “Another Scudetto” https://t.co/AUcLvdTjc9 #InterMilan #SerieA #UCL pic.twitter.com/WJ6LASiNMK
— SempreInter.com (@SempreIntercom) December 3, 2024
Mani al cielo, scivolate, braccia incrociate sopra il petto: il museo personale di Lautaro Martínez è pieno di celebrazioni iconiche, alcune studiate e altre no, più spontanee. Proprio in relazione a quanto fatto durante Inter-Bayern, il capitano nerazzurro si è espresso in questo modo: «In quell’esultanza c’è tantissimo lavoro e sofferenza. Abbiamo un calendario troppo fitto, con tantissime partite impegnative davanti. E poi per me fare gol è vita». Da queste parole, come dire, si evince che i festeggiamenti fatti dopo al gol al Bayern siano da considerare genuini, improvvisati, o comunque non costruiti. Ed è una cosa che contribuisce a renderli ancora più epici. Ancora più indimenticabili.