Non è raro che i calciatori di alto livello reinvestano i propri guadagni in attività che c’entrano poco o nulla col loro sport. Tra i casi più significativi ci sono quelli di Louis Saha, diventato miliardario grazie a una specie di agenzia di consulenza per sportivi e artisti, quello di Mathieu Flamini, che si è reinventato imprenditore nel settore chimico, di Martin Braithwaite, che è ancora formalmente in attività ma nel frattempo ha costruito un vero e proprio impero immobiliare. Anche Mamadou Sakho ha seguito un percorso del genere: l’ex difensore del PSG e del Liverpool, 29 presenze con la Nazionale francese tra il 2010 e il 2018, è ancora sotto contratto con un club georgiano, il Torpedo Kutaisi. Ma è anche il titolare e il volto di una holding del lusso che ha proprietà a Dubai, Parigi e altre grandi città del mondo. E che offre tutta una serie di servizi collaterali.
L’azienda in questione si chiama proprio come lui, Sakho&Co., e sul suo sito internet ufficiale viene definita «una rete multiforme di servizi interconnessi, un gruppo presente nei centri finanziari più importanti al mondo». Dal punto di vista pratico, Sakho e il suo staff si occupano di compravendite immobiliari, di concierge, di interior design, di consulenza e produzione in vari ambiti. Inoltre, attraverso la sua holding, lo stesso Mamadou Sakho si rende disponibile per intervenire a conferenze e ad altri eventi dal vvo. L’intero lavoro di Sakho&Co. è rivolto soprattutto agli Emirati Arabi Uniti, sia a livello di interessi immobiliari che come “luogo di atterraggio” per la gran parte dei servizi che offre. Ma nel portafoglio dell’azienda ci sono anche delle proprietà a Marrakech, Parigi e Dakar.
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Sebbene sia operativa solo da alcuni mesi, Sakho&Co. ha già lavorato con giocatori piuttosto celebri come Bradley Barcola e Geoffrey Kondogbia. È chiaro che i contatti – e il patrimonio, naturalmente – che Sakho ha saputo costruirsi attraverso il calcio lo hanno aiutato in questa nuova avventura, ma è vero pure che ci vuole coraggio per avviare un’impresa di questo tipo quando la carriera in campo non è ancora finita. Anche perché in realtà parliamo di un calciatore del 1990, che ha solo 35 anni, che ha lasciato la Premier League nel 2021 ma poi ha vissuto una stagione da 32 partite col Montpellier in Ligue 1 – solo che l’esperienza in patria si è conclusa in modo turbolento, ovvero con una rescissione del contratto dopo un grave scontro con il tecnico Der Zakarian. Il curioso trasferimento in Georgia, un anno fa, lo ha riportato in campo ma lo ha anche trasformato in un dirigente: al Torpedo, infatti, il difensore francese svolge anche i ruoli di ambasciatore e supervisore del settore giovanile. Chissà che la Sakho&Co., tra qualche anno, non cominci anche a lavorare anche come agenzia nel mondo del calcio.
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