Qualora aveste ancora bisogno di avere un’ulteriore prova dell’impatto dell’arrivo di Messi in MLS, forse dovreste guardare all’affluenza di pubblico alle sue partite. Quando scende in campo l’Inter Miami, infatti, il sold out è praticamente assicurato. Certo, oltre a Messi ci sono anche Busquets, Suárez e Jordi Alba, ma è chiaro che i fan americani vogliano vedere soprattutto la stella argentina. In questo senso, l’ennesimo record è stato stabilito nell’ultimo week-end a Chicago, dove 62.358 si sono radunati al Soldier Field, lo stadio dei Chicago Fire. Nonostante la squadra locale non stia andando male, nella città del vento gli spalti sono quasi sempre semivuoti: la media spettatori si assesta infatti intorno alle 33mila persone, a fronte di uno stadio che può ospitare 61500 persone. L’effetto Messi, quindi, incide. E le franchigie possono fare cassa quando lo affrontano.
«In estate saranno due anni da quando Messi è negli Stati Uniti e penso che stia cambiando il modo in cui il mondo guarda alla MLS, in un modo o nell’altro» ha detto Javier Mascherano, leggenda del calcio argentino e ora allenatore dell’Inter Miami, dopo lo 0-0 di Chicago. «Alla fine parliamo di un giocatore capace di dare la massima visibilità a una lega come questa». L’Inter Miami aveva già affrontato i Fire al Soldier Field in passato, ma in quell’occasione Messi era indisponibile, portando Chicago a offrire rimborsi e altri incentivi ai fan, delusi di non averlo potuto vedere dal vivo. Negli Stati Uniti, per come è concepito lo sport, le star devono essere presenti. Non si va a guardare solo la propria squadra, ma anche i migliori avversari possibili. Lo dimostrano gli altri dati sull’affluenza, nel senso che i Fire non sono l’unica franchigia ad aver beneficiato della visita di Messi: anche i New England Revolution e lo Sporting Kansas City hanno battuto i loro record di affluenza quando l’Inter Miami è arrivata in città.
Le occasioni per assistere ai match del talento di Rosario non mancheranno. Oltre che nella stagione regolare di MLS, l’Inter Miami sarà infatti impegnata anche nella semifinale della CONCACAF Champions Cup, nel Mondiale per Club e nella Leagues Cup: «Dobbiamo ricordare che giochiamo ogni tre o quattro giorni da quasi due mesi, e così l’usura fisica è altissima» ha spiegato Mascherano a proposito del mezzo passo falso contro i Fire. «Nonostante tutto, la squadra continua a essere competitiva. Ci sono giorni in cui gioca meglio, altri in cui gioca peggio, ma alla fine la squadra c’è». In effetti la classifica è buona. Messi e compagni sono quarti nella conference, a soli tre punti di distanza dalla capolista Columbus Crew. Finora la franchigia, una delle più recenti in MLS, ha raccolto una League’s Cup, la coppa nazionale e un Supporters’ Shield, il trofeo assegnato a chi mette insieme più punti nella stagione regolare. Tutti titoli conquistati con Messi in rosa.
Della presenza di Messi non sorride solo Miami, ma anche le altre città. Osservando i dati, si nota come il passaggio dell’ex Barcellona e Psg abbia fatto registrare il numero di più alto di spettatori all’Arrowhead stadium (72,610) di Kansas City, al Gillette Stadium (65,612) casa dei New England Revolution, al BC Place stadium (51,035) di Vancuver e al Saputo Stadium (19,619) di Montreal. In generale, in città dove c’è più tradizione calcistica come Seattle, oppure dove gli impianti non vanno oltre i 20mila posti, come Los Angeles, Orlando o St Louis, alla fine le gradinate si riempiono quasi sempre. Altrimenti si fa fatica, a meno che non arrivino l’Inter Miami e il suo numero 10.
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