Tecnicamente mancherebbero ancora sei punti, ma è chiaro che la testata vincente di Virgil van Dijk contro il West Ham ha di fatto regalato la Premier League al Liverpool. Sarebbe il ventesimo titolo nella storia dei reds, il secondo negli ultimi cinque anni dopo quello del 2019/20. Questa stagione ricalca molto quella di cinque anni fa, con uno sprint iniziale, la fuga e un successo mai veramente messo in discussione. Una differenza però c’è: allora, causa Covid, la squadra di Klopp non aveva potuto festeggiare “ufficialmente” con i propri tifosi – che per la verità erano scesi in piazza a celebrare una vittoria che mancava da 30 anni in patria, suscitando diverse polemiche per via delle restrizioni.
Ora non ci sarebbe nessun ostacolo per la festa ad Anfield e con il pullman scoperto in giro per la città. Una giornata che nel club aspettano in tanti, dopo la delusione dello scorso anno, in cui il Liverpool si è giocato il trofeo con Manchester City. E soprattutto ricordando quanto successo nel 2021/22, quando Salah e compagni sono arrivati ad aprile con enortmi chance di Treble, salvo poi perdere la finale di Champions League concludere la Premier al secondo posto alle spalle del Manchester City, nonostante i 92 punti raggiunti – almeno i Reds conquistarono la FA Cup.
A Liverpool c’è molto fermento in questi gironi, anche considerando lo stop dell’Arsenal, fermato in casa all’Emirates dal Brentford e ora a -13 a sei giornate dal termine. Dopo la brutta sconfitta rimediata nello scorso week-end nel sud ovest di Londra contro i Fulham, oggi ci si attendeva una prova di forza da parte della capolista. Detto-fatto, almeno per il primo tempo: i ragazzi di Slot, infatti, sono entrati in campo e hanno imposto da subito un grande ritmo, sbloccando la partita al 18esimo con un gol di Luís Díaz. Da lì in poi il Liverpool ha visto barcollare qualche certezza, così gli ospiti sono venuti fuori poco a poco: Kudus nel primo tempo ha centrato la traversa con un lob, poi a inizio ripresa Alisson ha neutralizzato Bowen con un’uscita disperata. Primi spoiler di un pari raggiunto a cinque minuti dalla fine, grazie a un tocco goffo di Robertson nel tentativo di anticipare Bowen su un cross di Wan-Bissaka.
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Sembrava l’ennesima occasione gettata via per chiudere ogni discorso, come spesso capita quando si ha un vantaggio tale. Ma poi, da un angolo di Mac Allister, capitan Van Djik, ha riportato sopra i compagni. Un colpo di testa che ha provocato un boato fortissimo ad Anfied tanto che le vibrazioni d’aria hanno anche fatto oscillare la telecamera. Significativo che a segnare la rete che di fatto consegna la Premier al Liverpool sia stato uno dei grandi leader degli ultimi anni, in scadenza di contratto ma in trattativa da mesi con la società. Van Dijk, da grande professionista, sulla questione ha sempre tenuto un profilo basso, nella speranza di non scombussolasse la squadra. In qualche modo si è meritato la gioia del gol decisivo, è come se il dio del calcio lo abbia ricompensato. Il rinnovo dovrebbe essere firmato tra qualche giorno, intanto l’olandese si è goduto l’abbraccio del suo stadio. O meglio, il rumore. Altissimo ma dolcissimo.