Ederson è uno dei migliori assistman della Premier League

Il portiere del Manchester City, arrivato a quota quattro passaggi decisivi, ha già fatto meglio di gente come Havertz, Haaland o Mac Allister.

Pensi ai grandi assistman della Premier League e ti viene in mente gente come Bruno Fernandes, Cole Palmer e Bukayo Saka. Pensi al Mancheser City, in particolare, e l’associazione viene facile con uno dei migliori giocatori nella storia del campionato inglese, anzi col migliore in assoluto quando si tratta di passaggi decisivi: Kevin De Bruyne. E invece, se guardiamo a questa Premier e a questo Manchester City, scopriamo che Ederson Moraes è uno dei calciatori che ha servito più assist. Anche se, come sappiamo ormai da diversi anni, non è un esterno o una mezzala, anzi non è nemmeno un giocatore di movimento: è un portiere. Ederson, infatti, ha messo insieme quattro passaggi vincente in gare di campionato. La stessa cifra di Diogo Jota, di Marcus Rashford, di Martin Odegaard o di Jeremy Doku. Più di Erling Haaland, Kai Havertz o Alexis Mac Allister. Nel Manchester City, un solo giocatore ha fatto meglio di lui: Savinho, che tocca quota sei.

Lo schema è più o meno sempre lo stesso. Sfruttando il suo lancio lungo e preciso, il portiere della squadra di Guardiola riesce a trovare spesso i compagni in profondità, mandandoli direttamente in porta, senza nodi intermedi. Come successo durante la partita contro il Crystal Palace, quando il portiere brasiliano ha propiziato la rete di McAtee:

Come un regista anni Ottanta

Brentford, Chelsea, Newcastle e Crystal Palace, appunto, sono le squadre che hanno subito un gol dopo un assist diretto dal numero uno brasiliano. Tutte queste partite sono state poi vinte dal City, ma naturalmente si tratta solo di un caso. Quello che non è un caso, come detto, è il modo in cui nascono questi lanci così ficcanti: su un’azione statica, Ederson porta palla per alcuni secondo e poi premia l’inserimento in profondità di un suo compagno. E se queste azioni, come detto, sono valse 12 punti al City, va anche detto che quella relativa agli assist è una delle poche note positive della stagione di Ederson e dei suoi compagni: il portiere brasiliano ha commesso molti errori ed è sceso in campo solo in 22 occasioni causa infortuni, i suoi compagni – per usare un eufemismo – hanno reso ben al di sotto delle loro aspettative.

Anche servire Haaland in questo modo è una buona idea (ne parliamo subito)

A beneficiare degli assist di Ederson, finora, sono stati Haaland (due volte) Marmoush e il già citato McAtee. Soprattutto l’attaccante norvegese, per le sue caratteristiche fisiche, è un terminale perfetto per lanci di questo tipo: ha la forza per far finta di venire incontro e poi scappare dietro la linea difensiva, resistere al ritorno degli avversari e rimanere freddo sotto porta. In fondo, devono aver pensato Guardiola e lo stesso Haaland: se il mio portiere ha una gittata di oltre 60 metri, forte ma anche precisa, perché non provarci? Per i difensori avversari sono palloni difficili da leggere, dato che arrivano velocemente e dall’alto. Fa un po’ strano pensare che stiamo parlando dello stesso allenatore che poco più di 15 anni fa, di fatto, ha istituzionalizzato la costruzione dal basso nel grande calcio europeo. E invece adesso, come dire, utilizza il portiere come un quarterback. E non lo fa solo da quest’anno: con i quattro assist serviti nella Premier League 2024/25, Ederson è salito a quota sette in carriera.

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