Arsenal e Real Madrid si affronteranno nei quarti di finale di Champions League. Uno dei giocatori più forti della squadra campione d’Europa, Federico Valverde, avrebbe potuto disputare questa partita con la maglia dell’Arsenal: il retroscena è stato raccontato in un lungo articolo pubblicato da The Athletic, in cui viene ripercorsa la breve esperienza di Valverde a Londra, come giocatore in prova, poi la trattativa fallita per acquistarlo dal Peñarol, la squadra uruguaiana in cui è cresciuto, infine l’inserimento decisivo del Real Madrid. Che, di fatto, ha approfittato delle titubanze dei Gunners, spaventati dal prezzo e – soprattutto – anche dai problemi burocratici legati alla concessione del permesso di lavoro, requisito fondamentale perché i club inglesi potessero rilevare dei giocatori extracomunitari.
Il periodo di prova di Valverde all’Arsenal è legato al lavoro e alla figura di Francis Cagigao, responsabile scouting internazionale del club londinese. Insieme all’osservatore Jonathan Vidalle, individuarono Valverde nel corso di una partita tra le Nazionali Under 16 di Argentina e Uruguay. A inizio 2015, come testimoniano anche alcuni tweet ancora rintracciabili in rete, l’allora centrocampista del Peñarol si recò nel centro sportivo dei Gunners per un provino di sette giorni: fu aggregato alle squadre giovanili e poi a quella di Wenger, rimase affascinato dalle attrezzature e dalle comodità offerte ai giocatori, il suo accompagnatore – Pablo Torres, dirigente del Peñarol – lo seguì per tutta la settimana e soprattutto lo aiutò a integrarsi con il gruppo degli ispanofoni presenti in rosa, i vari Mikel Arteta, Alexis Sánchez, Santi Cazorla, Hector Bellerín.
Primer entrenamiento de Fede Valverde en Arsenal F.C. junto a parte del plantel de primera división pic.twitter.com/2e4PZFcdJz
— Pablo Torres (@PTorresUruguay) January 6, 2015
Al termine di quella settimana, Valverde colpì in positivo lo staff dell’Arsenal. Al punto che Dick Law, che all’epoca curava le trattative per i trasferimenti del club londinese, venne inviato in Uruguay per chiudere l’operazione con la famiglia e con il Peñarol. Le negoziazioni, però, non andarono bene: la richiesta di sei milioni di euro sembrò eccessiva, anche perché Valverde in fondo era ancora un adolescente. Al tempo stesso, l’Arsenal non era pienamente convinto delle modalità con cui avrebbe dovuto portare a termine l’affare: Valverde non aveva il passaporto comunitario, quindi il club inglese doveva richiedere un permesso di lavoro – la stessa cosa che oggi, dopo Brexit, succede per tutti i giocatori stranieri. Il problema è che il sistema per ottenerlo era – ed è ancora – legato alle presenze in Nazionale e alla riconoscibilità del calciatore in questione, di conseguenza la pratica legata a Valverde si preannunciava complicata. La soluzione era quella di prenderlo e di cederlo temporaneamente a un club dell’Unione Europea, probabilmente in Spagna. A quel punto, come dire, tutte quelle titubanze hanno finito per rallentare un po’ la conclusione del trasferimento.
A marzo 2015, esattamente dieci anni fa, Valverde è stato uno dei migliori giocatori del Torneo Sudámericano Under 17. Il Real Madrid ha seguito il torneo, grazie al lavoro di Juni Calafat ha contattato prima il Peñarol, poi la famiglia del ragazzo, infine ha chiuso velocemente l’operazione. In cambio di cinque milioni di euro, poi diventati nove grazie a dei bonus concordati durante le trattative. Il resto è storia: col tempo, in pochi anni, Valverde si è imposto come uno dei migliori centrocampisti del mondo, anzi lo si può definire un ingranaggio fondamentale della squadra più vincente degli ultimi anni, per cui ha giocato da interno, da terzino, da mezzala, persino da esterno offensivo. L’Arsenal avrebbe potuto avere tutto questo, ma non ha colto l’occasione. Adesso se lo ritroverà di fronte, e i rapporti di forza – così come i pronostici – sono tutti dalla parte del centrocampista uruguaiano.