Anche Spike Lee a San Siro: perché l’Inter ospita sempre più celebrities allo stadio

Sempre più ospiti affollano gli stadi italiani: ecco come funziona nel caso dell'Inter.

A Inter-Feyenoord c’era anche un ospite inatteso: Spike Lee. Abituati come siamo a vederlo frequentare la prima fila del Madison Square Garden, al seguito dei suoi amatissimi Knicks, certo ci ha fatto un’impressione sorprendente inserirlo in uno stadio di calcio, per giunta italiano. Ma non è più una notizia, per certi versi: personaggi del mondo dello spettacolo, della musica, della tv, della moda, sono ormai ospiti fissi degli stadi italiani. Qualcosa che prima era confinato a poche realtà europee, vedi Paris Saint-Germain, in grado di ospitare negli anni personaggi come Jay-Z e Kim Kardashian, oggi fenomeno sempre più diffuso, al punto che anche una società piccola come il Como, nel suo progetto di crescita, ha inserito l’aspetto di coinvolgere personaggi pubblici e celebrity allo stadio.

Il marchio Inter anche oltre il calcio

Tornando all’Inter, questa esigenza è nata all’incirca tre anni fa, per posizionare il marchio Inter anche più vicino ad altri mondi extra calcio: quindi moda, quindi design, intrattenimento. Sono stati circa 600 i talent invitati per stagione del mondo della content creation, musica, design, fashion, cinema&tv e sport, con oltre 2.000 contenuti digitali creati su piattaforme extra Inter. Nel tempo,, sempre più ospiti sono rimasti affascinati dall’esperienza stadio e si è messo in moto un passaparola, al di là del fatto che fossero appassionati di calcio oppure no: sempre più ospiti hanno rimarcato il fascino di un’esperienza allo stadio. Dietro, poi, c’era un’idea ambiziosa ma concreta: favorire la nascita di una vera e propria community, che permettesse anche la condivisione di esperienze, idee, iniziative. Per esempio, la nascita della Milano Lounge ha fatto sì che ci fosse uno spazio riservato a ospiti di questi mondi, ma che a loro volta potessero connettersi tra di loro, creando una community di quello che il club definisce “Inter Friends”.

Personaggi tifosi dichiarati dell’Inter come Tananai, Stefano Accorsi, Max Pezzali sono stati più volte visti allo stadio, ma la volontà del club è stata da subito quella di accogliere sempre più ospiti internazionali. Una collaborazione significativa? Quella con l’attrice Zoe Saldana, che ha prestato la sua voce per un video alla vigilia della finale di Champions del 2023. Dopo questa attività, Saldana ha espressamente richiesto di seguire la partita con la sua famiglia a Istanbul. Un altro caso è quello della band K-pop Ateez, ospiti a gennaio per Inter-Empoli, i cui contenuti hanno raccolto numeri altissimi: ben 5,8 milioni di impression, 4.2 milioni di videoviews, 624.000 di total engagement su piattaforma Inter. Con gli ospiti, raccontano fonti interne del club, si crea e si stabilisce un vero e proprio rapporto: dopo gli approcci iniziali, si riesce a creare un legame spontaneo, perché con loro si trascorre del tempo, si ha la possibilità di conoscerli bene, di parlarci. Restando sugli Ateez, per esempio, si sono presentati autonomamente vestiti di nerazzurro. Un’altra star musicale, Youngblood, dopo essere stato ospite a San Siro ha deciso di vestire la maglia dell’Inter in un suo concerto.

 

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Lo stadio è poi, nell’ottica di invitare vip e celebrity, un luogo “familiare”: l’idea è far sentire i propri ospiti a casa, come se fossero in un salotto con amici. C’è chi, per esempio, porta familiari: i genitori, per esempio, oppure fratelli. Rose Villain ha invitato suo cugino. L’idea degli “Inter Friends”, e quindi una vera e propria relazione di fiducia, è fondamentale, anche perché dà il la ad altri progetti. Tra questi, la canzone celebrativa seconda stella con Tananai, Rose Villain e Madame “Ho Fatto un sogno”, un brano che ha portato per la prima volta un club di calcio nella classifica di Spotify (top 20). O ancora una collaborazione con il dj turco Mahmut Orhan, dj turco, un percorso di contenuti iniziato con una performance allo stadio San Siro e culminato al Coachella Festival, dove il dj ha indossato una maglia dell’Inter consegnata dal suo connazionale Calhanoglu.

Chi sono gli ospiti che vengono invitati? Non valgono solo i numeri social o la notorietà, ma soprattutto l’aderenza ai valori Inter. Innovazione, inclusività, audacia sono tra quelli individuati dal club. Ovviamente, sottolineatura indispensabile, gli ospiti non devono avere “legami” con club concorrenti. E c’è anche un metodo nel portarli a San Siro: non si poggia sulla fretta, ma sulla pazienza, sull’idea di costruire un rapporto, un concetto che torna ciclicamente. È successo che agenzie internazionali abbiano bussato alla porta dell’Inter per proporgli ospiti: se ci dai tot maglie, ci pensiamo noi. Ma non è la strada preferita del club.