Ciò che colpisce maggiormente della prestazione di Hakan Calhanoglu contro il Monza non è tanto il gol, quanto l’istante appena precedente. Immagine dalla bassa, si dice in gergo, ovvero la telecamera reverse che inquadra stretto, da dietro, il tiro. È indicativo soprattutto il modo in cui il 20 nerazzurro impatta il pallone: una botta secca, decisa, con la gamba e il piede destro perfettamente tesi. È una delle migliori notizie per l’Inter, significa che Chala sta bene, il polpaccio non gli fa più male e si vuole mettere alle spalle un periodo complicato. Lo ha ammesso lui stesso a fine partita. «Ho avuto guai mai visti prima in carriera», ha dichiarato nell’intervista a Sky Sport. «Ho sofferto tantissimo ma sto facendo di tutto per rientrare al meglio»
Nel mese di gennaio, Cahlanoglu non lo si è praticamente mai visto. Prima il fastidio all’adduttore e poi il polpaccio lo hanno costretto a fermarsi per sei partite. Una volta rientrato in gruppo, gli mancava la condizione fisica. Nel derby era parso annebbiato, in rincorsa e poco sicuro nelle giocate, vedi palla persa da cui nasce il vantaggio di Reijnders. A Firenze e Torino contro la Juventus aveva giocato sotto ritmo. Qui è scattata l’operazione recupero di Simone Inzaghi. Una gestione minuziosa quella del turco: 25 minuti contro il Genoa, 50 a Napoli (complice anche una forte contusione) riposo nell’andata degli ottavi di Champions contro il Feyenoord e titolare sabato sera contro il Monza, per averlo tirato a lucido per il ritorno di martedì contro gli olandesi.
Non è stato scontato, per Inzaghi, rinunciare a Cahlanoglu. Ma non si poteva fare altrimenti: l’allenatore dell’Inter aveva provato a buttarlo subito nella mischia dopo lo stop, ma Calha non era lui. La testa andava da una parte, la condizione fisica da un’altra. In attesa di far girare l’Inter come sa, vuole girare la sua stagione, come ha fatto con il collo destro sulla palla pulita da Bisseck. Il gol su azione gli mancava dalla partita di novembre con il Napoli. Una rete che significa soprattutto quota 50 in Serie A, nessun altro giocatore turco ha mai ha fatto meglio.
Quando gli hanno chiesto del record, il primo pensiero è stato rivolto ai compagni: «Li ringrazio per la forza che mi danno, soprattutto Arnautovic che mi è stato molto vicino». Parole di un leader che lascia spazio alla condivisione, perché sa che solo viaggiando tutti nella stessa direzione si può arrivare in fondo a tutte le competizioni. Non si nasconde Calhanoglu, non l’ha mai fatto. «Non possiamo sottovalutare nessuno, ma la mentalità di Inzaghi che pensa al triplete è giusta, vogliamo regalare trofei ai nostri tifosi» ha chiosato.
Anche i numeri sorridono al centrocampista dell’Inter. Si è molto discusso sul numero di palle perse come parte del gioco da migliorare, ma Chala è solo 155esimo tra tutti i giocatori di Serie A in questa speciale classifica. Un dato niente male, considerando anche la quantità di azioni che partono dai suoi piedi. Semmai resta da perfezionare il rapporto tra palloni persi e riconquistati. Con il Monza, ad esempio, il turco se n’è ripresi solo otto a fronti dei 16 persi. Questa differenza, però, dipende pure dal rischio che si assume. I suoi passaggi sono spesso tracce tra le linee, ad aprire il campo o in profondità per gli attaccanti. Assistenze complesse perché devono passare in mezzo a diversi avversari. Fondamentale quindi essere in forma e il Chala visto contro il Monza lo sembra decisamente.