Sugli spalti sono tutti in piedi, lo stadio vibra. In campo l’Athletic Bilbao prova un ultimo slancio per raggiungere il pareggio. Dall’altra parte l’Atlético Madrid chiude ogni corridoio, è compatto: non c’è una via d’uscita e difende il gol del vantaggio segnato da Julián Álvarez. E quando l’Athletic è costretto a far ripartire il possesso palla dal basso, Conor Gallagher percepisce la difficoltà dell’avversario, capisce che è il momento di aumentare la pressione. Così prende la rincorsa, si stende in scivolata e ferma la manovra. Il Metropolitano esulta. Ma non basta: l’inglese si alza, riprende la corsa e ferma anche il secondo passaggio del Bilbao con un secondo tackle. Il boato dei tifosi travolge i calciatori, Simeone dalla panchina arringa il pubblico. C’è un nuovo idolo a Madrid.
E pensare che Conor Gallagher è nato a Epsom. Per chi non conoscesse il quartiere siamo nella contea di Surrey, a pochi chilometri dal punto più centrale di Londra, a pochi passi dal centro sportivo del Chelsea. Epsom è considerato uno dei migliori luoghi in cui vivere e poter abitare di tutta l’Inghilterra. Ecco, in Conor Gallagher della tranquillità del salotto inglese circondato da un curato giardino verde c’è poco. Certo, è cresciuto con la maglia del Chelsea cucita addosso. E quando uno stadio come Stamford Bridge ti benedice come uno dei figli del club, vuol dire che, seppur giovane, il segno lo hai lasciato. Ma si sa, il calcio è dinamico. Così Conor si è ritrovato dentro l’affare che ha portato João Félix a Londra, lontano dalle idee di Enzo Maresca. Ancora oggi ai tifosi inglesi non è piaciuto il trattamento riservato a un giocatore che hanno visto crescere. Gallagher però non ha acceso polemiche. Ha ringraziato i Blues e si è trasferito a Madrid, sponda Atletico. E con Simeone è nato il Pitbull.
D’altronde il ragazzo lo ha capito sin dal primo giorno: lo spirito dell’Atletico Madrid è differente, piaccia o non piaccia. «In Inghilterra non è così frequente essere accolti come è successo a Madrid. Per questo motivo sono rimasto sorpreso. Mi ha stimolato», ha detto Gallagher in un’intervista al Mirror. La presenza di un profilo come quello di Diego Simeone è il motivo principale che ha portato il ragazzo al Metropolitano. Poi sono arrivati i gol (due, entrambi in Liga). Che a Simeone interessano, certo. Ma passano in secondo piano quando riesci a coprire tutto il campo per novanta minuti mordendo le caviglie degli avversari. E a fare scivolate del genere:
Conor Gallagher is the perfect Atlético Madrid player.
More players like this please! ❤️🤍pic.twitter.com/rzmGWRYM0U
— Atletico Universe (@atletiuniverse) March 1, 2025
Così è nato il Pitbull, appunto. Il video delle sue scivolate contro l’Athletic Bilbao ha fatto il giro del mondo, in Spagna ne sono convinti: Conor Gallagher incarna nel migliore dei modi lo spirito della società. Il ragazzo di Epsom e del Chelsea è rinato lontano da casa sua, specchiandosi nella dottrina di Diego Simeone fondata su garra e personalità. Il Cholo lo ha forgiato in pochi mesi. Gallagher non si ferma, neanche dopo il novantesimo. E a Madrid sono pazzi di lui.