Alexander Isak è diventato uno dei migliori attaccanti d’Europa

Tecnica e imprevedibilità, ma anche una grande efficacia sotto porta: a 25 anni, il centravanti del Newcastle sta mantenendo le promesse.

Partiamo da un dato che vale più di tutti gli aggettivi che troverete in questo pezzo: Alexander Isak ha fatto 50 gol in 76 gare di Premier League, è il settimo giocatore più veloce della storia a raggiungere questa quota. È svedese, di origini eritree e ha 25 anni. Lo guardi e pensi a Henry, pensi che sia proprio l’attaccante fatto apposta per l’Arsenal, che siano i Gunners di Wenger o quelli attuali. E lo pensava fortemente anche Arteta, che lo vedeva come completamente ideale della sua rosa. Il 5 Febbraio scorso si è giocata la semifinale di Coppa di Lega tra il suo Newcastle e l’Arsenal, il mercato era appena chiuso e nonostante l’infortunio di Juan Jesus, Arteta non è riuscito ad accaparrassi Isak. Troppo costoso. Passano tre minuti e questo attaccante alto e smilzo, elegante come pochi, che per altro sulle spalle porta il numero 14 di Titì Henry, si invola in porta in contropiede e calcia forte. Gol, 1-0. La rete verrà annullata per fuorigioco, ma in quell’istante Arteta ha davanti a sé esattamente quel che gli manca per potersela giocare con il Liverpool per il titolo – a maggior ragione dopo l’infortunio di Kai Havertz.

Isak è l’attaccante estremamente tecnico che, nel Newcastle di Howe, dialoga a meraviglia con Murphy (una delle coppie migliori della Premier) e con Craig Gordon, la scarica elettrica di St James’ Park, l’esterno coi capelli da Beatles. I Magpies domenica hanno battuto 4-3 il Nottingham e ora sono quarti in classifica, per altro a pari punti col Manchester City: in Premier League c’è una bellissima battaglia per entrare in Europa, sette squadre in cinque punti. E allora  il Newcastle può ambire a ripetere quanto fatto due ani fa, ovvero centrare la qualificazione in Champions League. Ma in realtà può fare anche di più: il 16 marzo, a Wembley, sfiderà il Liverpool nella finale di League Cup. Il quarto posto – o anche il quinto, visto che la Premier è prima nel Ranking UEFA stagionale – e il primo trofeo dal 1969 potrebbero essere dei crediti importanti per trattenere Isak. Il Newcastle fa forza sul contratto in essere, che scade nel 2028. Da inizio stagione, praticamente, i dirigenti e Howe stanno provando a prolungare l’accordo.

Nel 2022 Isak è stato pagato 70 milioni di euro, oggi vale almeno due volte tanto. Per questo l’Arsenal, a gennaio, non ha potuto permetterselo. Stesso discorso per il Chelsea, altro club che lo acquisterebbe volentieri. Ma cosa colpisce dell’attaccante svedese? Intanto la varietà dei suoi gol, 25 nell’anno solare 2024: Isak segna più o meno in ogni modo, ne ha realizzati 13 di destro, due di sinistro e tre di testa; ha battuto solo due rigori, mentre il resto delle marcature – tranne due – sono tutte dall’interno dell’area di rigore. Piccola curiosità, 18 delle 19 reti sono arrivate prima del 60esimo minuto.

La sua specialità, essendo dotato di grande tecnica e rapidità, è l’attacco della profondità: Isak ama ricevere la palla verticale e concludere a rete con tecnica e precisione. Quando tira, prende la porta nel 50% dei casi: un dato molto significativo che, abbinato al tasso di conversione, ovvero al rapporto tiri/gol, ci dice che stiamo parlando di un attaccante estremamente efficace. In totale, il 28% dei suoi tiri si trasformano in un gol. Tanto per fare un paragone: la media degli altri centravanti di Premier è del 14%, Haaland raggiunge la quota del 20%; solo Chris Wood, con un clamoroso 38%, fa meglio di Isak.

Isak è un centravanti mobile e che ama allargarsi, soprattutto a sinistra. A riprova del suo talento multiforme, ci sono anche il dato sugli assist serviti (cinque) e quello sulla precisione assoluta dei passaggi (76%). Eppure è anche una punta di stampo classico, molto difficile da marcare in area di rigore, perché abbina forza fisica (40% la sua percentuale di duelli aerei vinti) all’agilità sul breve. Una serie di caratteristiche che lo rendono, almeno potenzialmente, un perfetto riferimento in un 4-3-3 fatto di movimenti verticali e intensità – quello del Liverpool di Slot, giusto per non fare nomi. Allo stesso tempo può funzionare benissimo anche in un reparto a due, con un altro attaccante accanto a lui – magari più predisposto a lavorare spalle alla porta.

I primi 20 gol della stagione di Isak

Poi c’è l’attitudine: «Io e l’allenatore», dice Isak, «guardiamo a come posso mettere a segno non tanto i gol facili, ma quelli che mi richiedono di essere al posto giusto nel momento giusto. Quelli che esigono di andare oltre la pigrizia. Per questo so che posso ottenerne sempre di piu». Il lavoro fatto da Howe con Isak, così come sull’intero Newcastle, è davvero di qualità. L’ex manager del Bournemouth all’inizio l’ha impiegato anche da esterno a sinistra, ma ora Isak si è trasformato definitivamente una prima punta. Lo hanno sempre paragonato a Zlatan Ibrahimovic – “nuovo Ibra” e “Giraffa” sono i suoi soprannomi – per le origini svedesi e per la sua tecnica , ma quel 14 e quelle movenze ricordando tanto Titì Henry.

L’unico dubbio su di lui può essere legato a una certa fragilità fisica, data dalla sua struttura: da quando è in Inghilterra, è stato infortunato complessivamente per 200 giorni, Eppure è il più giovane marcatore della Nazionale svedese e il più giovane a segnare in cinque partite consecutive di Liga. Non può che essere un rimpianto del Borussia Dortmund che lo ha venduto nel 2019 dopo sole cinque apparizioni in prima squadra. Capita anche a loro, raramente, di sbagliare. A Isak, di recente, un pò meno.