Lookman ha risposto alle critiche di Gasperini sui suoi profili social

L'attaccante nigeriano ha detto che «il rigorista designato mi ha detto di battere, mi sono preso quella responsabilità per aiutare la squadra».

Atalanta-Bruges è una partita che ha lasciato e lascerà strascichi pesanti. Nella stagione della squadra di Gasperini, ma probabilmente anche nel rapporto tra il tecnico e i suoi giocatori. Oggi, infatti, è arrivata una risposta diretta di Ademola Lookman alle critiche del suo allenatore: ieri, al termine della gara, Gasperini ha detto ai giornalisti che «Lookman è uno dei peggiori rigoristi che abbia mai visto, non mi è piaciuto che si sia andato a prendere il pallone e abbia calciato lui». L’attaccante nigeriano, per la cronaca, ha sbagliato il penalty che avrebbe permesso all’Atalanta di portarsi sul 2-3 (eravamo nel secondo tempo e il Brugge era in vantaggio 1-3).

Come detto, attraverso i suoi canali social – per la precisione: una storia su Instagram e il tweet che vedete sotto – Lookman ha risposto a Gasperini. E l’ha fatto in modo diretto, spiegando quello che è successo in campo e rammaricandosi per le parole del suo allenatore. Ecco una traduzione dei punti più importanti: «Durante la partita, il giocatore designato a battere i rigori mi ha detto di tiratlo io. E io mi sono assunto la responsabilità di farlo, per aiutare la squadra. La vita è fatta di sfide, io ne ho accettata una e credo che la squadra debba sempre venire prima di ogni cosa. Ecco perché quello che è successo ieri è ancora più doloroso: essere preso di mira in quel modo non solo mi ha ferito, ma è stato anche profondamente irrispettoso nei miei confronti».

Lookman ha anche aggiunto che «mi sono sempre impegnato, ho fatto un lavoro immenso per portare al successo all’Atalanta e agli incredibili tifosi di Bergamo. Mi rattrista dover scrivere certe parole in un giorno come questo, soprattutto per quello che abbiamo realizzato tutti insieme, come squadra e come città. In realtà ho affrontato molti momenti difficili durante il mio percorso a Bergamo, e molte volte non ne ho mai parlato apertamente. Ripeto, secondo me la squadra viene prima di tutto e mi sono sempre comportato in questo modo».