Arrigo Sacchi l’ha detto piuttosto chiaramente: «Sto pensando di tornare ad allenare, in Italia o all’estero. Ho tante offerte». La sua ultima esperienza come tecnico risale alla stagione 2000/01, quando subentrò a Malesani sulla panchina del Parma e poi rassegnò le dimissioni dopo meno di un mese: l’eccessiva «tensione nervosa accumulata come allenatore» fu alla base di quella decisione. E di quello che, a conti fatti, è stato il suo ritiro: è da quel gennaio 2001, infatti, che Sacchi non ha più avuto ruoli di campo in una società di calcio. È stato dirigente del Parma, del Real Madrid, delle Nazionali italiane, ma non ha più allenato.
Oggi Sacchi ha 78 anni, anzi ne compirà 79 tra meno di due mesi – il primo aprile, per la precisione. Nel caso in cui l’ipotesi di un suo ritorno in attività si avverasse, questo dato lo collocherebbe tra gli allenatori più anziani nella storia del calcio. Per quanto riguarda quelli in attività, guardando ovviamente alle divisioni dei campionati più importanti, il primato appartiene a Claudio Ranieri: l’attuale tecnico della Roma, 73 anni compiuti a ottobre scorso, è il più vecchio tra tutti quelli delle cinque leghe top. Dopo di lui c’è Manuel Pellegrini, 71enne allenatore del Betis Siviglia. Nel caso in cui subentrasse in un club di Serie A, quindi, Sacchi aggiornerebbe questo primato. E diventerebbe anche il tecnico più anziano nella storia del nostro campionato, visto che il record attualmente appartiene a Nils Liedholm, sulla panchina della Roma a 75 anni sul finire della stagione 1996/97.
Guardando all’estero, i casi (potenzialmente) più simili a quello di Sacchi richiamano due monumenti, passati naturalmente anche dall’Italia: Roy Hodgson e Mircea Lucescu. Il manager inglese, infatti, ha chiuso la sua ultima esperienza – al Crystal Palace – nel febbraio 2024, quando aveva 76 anni e mezzo: è il più anziano di sempre nella storia della Premier League, del massimo campionato inglese (quindi anche prima dello scisma del 1992) e delle cinque leghe top in Europa. Per Lucescu, invece, le avventure in panchina non sono ancora finite: da sei mesi è infatti il ct della Nazionale rumena, ruolo che aveva già ricoperto tra il 1981 e il 1986 e che suo figlio Razvan (!) ha lasciato nel 2011. E pensare che nell’estate 2023, poco prima di compiere 78 anni, aveva lasciato la Dinamo Kiev annunciando la fine della sua carriera. A fine luglio festeggerà gli 80 anni e dovrebbe essere ancora lì, salvo cambiamenti nei prossimi mesi. Magari, chissà, si ritroverà ad affrontare Sacchi.