Le nuove ambizioni della Triestina

Intervista al presidente americano Ben Rosenzweig.

Nei campionati minori del calcio italiano ci sono un bel po’ di nobili decadute: Chievo, Livorno, Piacenza, per citare solo quelle che hanno avuto un passato in Serie A, arrancano nei campi della D e la classifica dice che solo i toscani possono sognare la promozione. La Triestina, forse la più nobile delle decadute, gioca in Serie C e al momento è relegata nei bassifondi della classifica. Al tempo stesso, però, i tifosi di Trieste possono contare su una proprietà statunitense che ha progetti molto ambiziosi. La società è stata acquistata nel luglio del 2023 dal finanziere americano Ben Rosenzweig con il fondo Lbk Capital. Lo abbiamo intervistato, per farci raccontare in cosa consiste il progetto-Triestina.

Ⓤ: Un finanziere americano, di Atlanta, presidente della Triestina è un’immagine al limite del surreale, e non solo per i quasi ottomila chilometri che separano la città giuliana dalla capitale della Georgia. Ben, quando avete annunciato l’acquisizione della Triestina Calcio la gente non poteva crederci. Cosa l’ha convinta a investire nel calcio italiano?

Il calcio italiano ha un’eredità storica che ha definito questo sport per generazioni, soprattutto durante l’epoca d’oro degli anni Duemila e dei primi anni Duemiladieci. Nelle ultime stagioni i club italiani hanno faticato a competere ai massimi livelli internazionali, in parte a causa di difficoltà finanziarie e inefficienze operative. Per me l’attrattiva risiedeva nell’opportunità di applicare una gestione sana e investimenti strategici a un settore che aveva bisogno di essere modernizzato. Investire nella Triestina è perfettamente in linea con questa visione: è un club con radici profonde, una storia incredibile e un enorme sostegno locale, e spero di sfruttare questi elementi per rivitalizzarlo. 

Ⓤ: Cosa apprezza maggiormente di Trieste?

Trieste è una città affascinante, con una storia ricca e un mix culturale unico. È una città che combina influenze italiane, mitteleuropee e mediterranee, e questo si percepisce in tutto, dall’architettura al cibo fino alla gente. La comunità è appassionata e i tifosi nutrono un amore profondo per il loro club, e questo lo trovo stimolante. Il fascino di Trieste è che si percepisce sia grandezza che intimità, allo stesso tempo. La Triestina Calcio aveva tutto quello che volevo: una lunga storia, una tifoseria appassionata, una posizione che le permette di avere accesso a giocatori promettenti e, come se non bastasse, uno dei migliori stadi del Paese.

Ⓤ: Come pensate di modernizzare e a far crescere il business rispettando le tradizioni di un club storico?

È una questione importante. Il rispetto per la storia è fondamentale. Ho scoperto che i tifosi italiani apprezzano l’autenticità, ed è proprio questo che intendo portare al club: un approccio equilibrato che rispetti il passato, abbracci il presente e costruisca un futuro sostenibile. Piuttosto che rivoluzionare il club, sto lavorando per costruire sulle sue fondamenta investendo in modo strategico e integrando innovazioni che migliorano l’esperienza dei tifosi e assicurano che il club sia impostato per un successo a lungo termine. 

Ⓤ: Tra qualche anno, cosa avrà voluto realizzare con Triestina?

Non ho mai nascosto che voglio che questo club raggiunga la Serie B, concentrandomi su una crescita sostenibile. Questa stagione non è iniziata nel migliore dei modi, è innegabile. Ma l’obiettivo a lungo termine è costruire un club finanziariamente forte, competitivo sul campo e profondamente radicato nella comunità locale. Vogliamo creare un ecosistema in cui lo sviluppo dei giocatori, il coinvolgimento dei tifosi e la crescita commerciale si rafforzino a vicenda. Questo significa investire nel nuovo centro sportivo di Muggia, migliorare la struttura dello stadio Nereo Rocco e dare priorità alla trasparenza nella gestione. In definitiva, immagino un club in grado di sostenere il proprio successo, in cui i tifosi e la comunità siano orgogliosi dei risultati ottenuti, sia in campo che fuori.

Ⓤ:  Il centro sportivo di Muggia ha il potenziale per attirare giocatori promettenti.

È una parte fondamentale della nostra strategia, vi abbiamo investito capitali significativi. Vogliamo trasformarlo in una struttura all’avanguardia che attragga i migliori talenti e sviluppi i giocatori locali. La nostra visione è quella di creare uno spazio in cui sia i giocatori affermati sia i giovani talenti abbiano a disposizione le risorse di cui hanno bisogno, dalle attrezzature di allenamento più avanzate a strutture mediche di alta qualità. Questo investimento ci permetterà di mettere in campo una squadra competitiva con un nucleo di giocatori di talento. Stiamo investendo anche nel settore giovanile con una nuova metodologia, allenatori altamente qualificati e una gestione di alto livello. Per noi è importante lavorare sul territorio e creare valore per i giovani talenti, poiché consideriamo l’accademia un elemento centrale del progetto a lungo termine del club.

Ⓤ: Quali sono i progetti per lo  stadio Nereo Rocco?

Lo stadio Nereo Rocco è una struttura fantastica e voglio rispettare il suo status di icona rendendolo più funzionale. La scorsa stagione abbiamo ristrutturato il campo, riportandolo a uno standard degno di uno stadio di livello mondiale. Abbiamo presentato una petizione al Comune per ottenere i diritti di gestione a lungo termine dello stadio. Una parte fondamentale della nostra visione è quella di rendere lo stadio un centro della comunità, massimizzando il suo potenziale e utilizzandolo al meglio, ospitando eventi al di fuori dei giorni di gioco, come tornei sportivi locali, concerti e incontri della comunità. L’idea è quella di rendere il Nereo Rocco non solo uno stadio ma una parte centrale della vita culturale e sociale di Trieste. 

Ⓤ: Dopo l’accordo con Kappa, qual è la vostra strategia nella ricerca delle partnership?

Le partnership sono essenziali, ma devono essere ponderate. Se consideriamo un marchio come Kappa, non si tratta solo di avere un nome riconoscibile sulla maglia, ma di allineare visione e valori. Kappa è radicata nella storia dello sport italiano e rappresenta qualità e stile. Collaborando con loro, puntiamo a dare ai tifosi un prodotto di cui sentirsi orgogliosi, elevando al tempo stesso il marchio del club in modo che sia all’altezza della professionalità della Serie A. Guardiamo anche a come i partner possono contribuire al di fuori del campo, che si tratti di merchandising, di impegno sociale o di aiutare il club a espandere la propria presenza in nuovi mercati e a rivolgersi a nuove fasce demografiche.

Ⓤ: Probabilità di trasferirsi definitivamente in Italia?

Forse un giorno! Atlanta sarà la mia casa per il prossimo futuro, ma colgo ogni occasione possibile per tornare a Trieste. Io e la mia famiglia amiamo stare qui: durante il nostro ultimo viaggio a Trieste, il nostro volo di ritorno è stato cancellato e i miei bambini hanno esultato perché significava un altro giorno in città, giocando nei parchi giochi durante la Barcolana.