Nella conferenza stampa di venerdì 25 aprile, prima della semifinale di FA Cup tra il suo Manchester City e il Nottingham Fores, Pep Guardiola ha pronunciato queste parole: «Un giorno forse la FA Cup si giocherà qui al Nord. Le squadre e i loro tifosi verranno qui a Old Traffotd o all’Etihad Stadium, ad Anfield Road». Il tecnico catalano, di fatto, ha anticipato il problema che si sarebbe verificato in occasione della partita: come da tradizione entrambe le semifinali di FA Cup si sono giocate a Wembley, ma ben 7mila biglietti destinati ai tifosi del City sono rimasti invenduti. E i posti vuoti, nello stadio londinese, erano piuttosto evidenti anche in alcune inquadrature televisive.
La BBC ha pubblicato un articolo sulla questione, in cui si è chiesta perché molti tifosi del Man City abbiano deciso di non seguire la loro squadra fino a Londra. Le spiegazioni sono tante: bisogna partire dalla distanza tra Manchester e la capitale (circa 650 chilometri tra andata e ritorno), poi bisogna tener conto del prezzo dei biglietti e dei costi relativi al viaggio. Infine, ma non in ordine di importanza, si deve parlare anche di quella che la stessa BBC ha definito «stanchezza di Wembley», ovvero la presenza continua del Manchester City alla Final Four di FA Cup – questa è la settima stagione consecutiva che la squadra di Guardiola raggiunge la semifinale – e all’ultimo atto di League Cup – sei vittorie tra il 2024 e il 2021, quattro affermazioni consecutive tra il 2019 e il 2021.
In ogni caso, al di là del caso specifico che riguarda il City, il dibattito resta: è giusto che le semifinali (molto più che la finale) di FA Cup non siano itineranti? E qui si torna alle parole di Guardiola: in effetti la Football Association potrebbe pensare di far disputare le partite più a Nord, a Manchester o magari a Liverpool, nel momento in cui le squadre qualificate provengano da quella zona. Anche perché, come rilevato dalla BBC, le motivazioni che hanno spinto molti tifosi di Manchester a disertare il viaggio a Londra sono essenzialmente economiche: Kevin Parker, segretario generale del club ufficiale dei tifosi del City, ha detto che «andare a Londra comporta un lungo viaggio, poi devi acquistare il biglietto per lo stadio e il cibo per due o tre pasti. Inoltre devi considerare anche l’eventuale assenza al lavoro per il giorno successivo alla finale».
In un altro momento della conferenza stampa citata in apertura, Guardiola ha parlato proprio delle «difficoltà economiche che vivono i nostri tifosi e le persone in generale: capisco perfettamente che, per loro, non sia facile spendere una cifra del genere per seguire una partita». È chiaro che questa visione della realtà finisca per cambiare nel momento in cui le squadre semifinaliste hanno sede a Londra, e/o siano meno forti del City: quest’anno a Wembley hanno giocato il Crystal Palace, l’Aston Villa e il Nottingham Forest, tre club non proprio abituati a frequentare Wembley. E i biglietti destinati a queste società sono andate sold out: i tifosi, come dire, hanno accolto benissimo l’opportunità di giocare in uno stadio così. Il discorso geografico, però, resta intatto. Almeno per le semifinali, forse, potrebbe aver senso evitare un viaggio fino a Londra.
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