Il Real Madrid ha un rapporto difficile con la Coppa del Re

Una competizione spesso snobbata in nome dei successi in Liga e in Champions, ma che ha pure portato il Real ai momenti più imbarazzanti della sua gloriosa storia.

Questione di priorità. E il Real Madrid ha ben chiare le gerarchie del palmarès: Champions, Liga. Soltanto in ultimo c’è la Coppa del Re. Eppure fa specie, che il club più decorato al mondo, la squadra ossessionata dalla vittoria, signora dei campionati e dei trofei continentali (15 più 36, entrambi record destinati a durare), la coppa nazionale ne ridimensioni il prestigio. In attesa della finale di sabato contro il Barça, i blancos ne contano “soltanto” 20 in bacheca. I blaugrana comandano a 31, e a quota 24 c’è pure l’Athletic Bilbao. Insomma: un piccolo neo sul dominio, che il club di Florentino Pérez sembra quasi rivendicare come un prezzo necessario per il suo successo.

«La Copa del Rey per noi non è mai stata da buttar via», spiegano a The Athletic fonti interne al Real. «Ma se annoveriamo il maggior numero di vittorie in Liga e in Champions League è semplicemente per il giusto ordine delle priorità». Allo stesso tempo però, a Madrid fanno fatica a spiegare una simile differenza di rendimento rispetto alle competizioni più prestigiose. Anche perché la Copa ha più volte castigato i giocatori in maglia blanca con le più imbarazzanti débâcle della storia societaria. E questo a Florentino non deve certo far piacere.

Negli ultimi vent’anni i casi si susseguono. Finali perse contro ogni pronostico – per la gioia di Deportivo e Zaragoza, 2002 e 2004 –e  cocenti eliminazioni per mano di squadre di terza serie: accadde per due anni di fila, 2009 e 2010, contro Real Unión de Irún e Alcorcón. Quest’ultima sconfitta per 4-0, pur schierando campioni del calibro di Raúl e Benzema, fu talmente umiliante da passare alla cronaca come “Alcorconazo” – e al termine della stagione costò la panchina a Manuel Pellegrini). Ma forse il caso più surreale risale al 2015/16, con Rafa Benítez in panchina (e altro esonero a seguire): la vittoria per 3-1 sul Cádiz, aperta dal gol di Denis Cheryshev, venne annullata però a tavolino, con conseguente esclusione del Madrid dal torneo, Motivazione? L’irregolare presenza in campo del russo, che si trascinava una squalifica dalla stagione precedente. Erroracci non da Real.

La maledizione di coppa toccò pure al secondo Zidane – buttato fuori dall’Alcoyano, altra squadra di terza divisione, nel 2021 –, che tuttavia riuscì facilmente a far dimenticare il passo falso grazie agli straordinari traguardi europei. Il dato però resta: negli ultimi tre decenni, il Real Madrid ha alzato la Champions League il triplo di volte rispetto alla Copa del Rey (9 a 3). Qualunque altro club ci metterebbe volentieri la firma. Oggi però, coi ragazzi di Ancelotti, già fuori dall’Europa che conta e costretti a inseguire pure in campionato, il trofeo in palio sabato vale senz’altro un po’ di più. Questione di priorità, appunto: in questa stagione potrebbero non essercene altre.

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