La UEFA valuterà di abolire i supplementari per le gare a eliminazioni diretta, anche in Champions League

I club sarebbero concordi a questa rivoluzione, e anche le televisioni apprezzerebbero i calci di rigore subito dopo il fischio finale delle partite di ritorno.

I tempi supplementari nelle gare a eliminazione diretta sono uno dei temi regolamentari più caldi in assoluto. Da anni si parla di una possibile abolizione, e tra poco tempo questo scenario potrebbe diventare realtà: secondo quanto scrive la Bild, infatti, i club europei concorderebbero su un’eventuale revisione dei regolamenti UEFA in merito alle gare a eliminazione diretta. Anzi, il quotidiano tedesco sostiene che a fine maggio sarà presentata una proposta al Comitato Esecutivo: il nuovo format prevedrebbe i calci di rigore subito dopo il fischio finale di un doppio confronto finito in parità. Anche – viene da dire soprattutto – in Champions League.

L’idea è molto semplice: in un’era calcistica in cui i calendari sono a dir poco ingolfati, l’abolizione dei tempi supplementari porterebbe le squadre a “risparmiare” tempo di gioco. Ma non solo: le squadre meno ricche potrebbero godere di un contesto di gioco più equo, visto che quelle più forti avrebbero meno minuti in cui far prevalere la qualità dei loro calciatori; inoltre, i broadcaster che detengono i diritti di trasmissione delle coppe europee apprezzerebbero l’idea che si vada direttamente ai rigori, soprattutto se consideriamo l’appeal televisivo della lotteria finale. Insomma, si tratterebbe di una scelta win-win per tutti i soggetti in causa. Al momento è solo un’ipotesi embrionale, anche perché l’attuale ciclo dei diritti tv terminerà nel 2027 e quindi non ci sarebbe modo di cambiare i regolamenti in modo così impattante. Allo stesso tempo, però, il fatto che la Supercoppa Europea abbia già adottato il format 90 minuti + rigori è un segnale significativo.

Oltre a questa potenziale rivoluzione, a fine maggio il Comitato Esecutivo UEFA valuterà altri cambiamenti nel format delle coppe europee. Il primo riguarda un eventuale vantaggio da assegnare automaticamente ai club che terminano la prima fase – per intenderci: la League Phase a 36 squadre con calendario asimmetrico e otto gare garantite – ai primi posti della classifica, ovvero la gara di ritorno da giocare in casa: attualmente questa regola è valida solo per i playoff e per gli ottavi, mentre dai quarti in poi l’alternanza casa/trasferta viene definita tramite sorteggio. Infine, ma non in ordine di importanza, la UEFA potrebbe valutare di estendere il “divieto” di scontro tra squadre dello stesso Paese: in questa prima stagione, sia ai playoff che agli ottavi ci sono stati dei derby (Brest-PSG, Real-Atlético, ecc.), un’eventualità che non piace né ai club né tantomeno alle televisioni. E allora forse si potrebbe tornare al passato, quando le sfide tra club connazionali erano possibili solo dai quarti di finale in poi.

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