Sara Curtis è già la nuova stella del nuoto italiano

Un'impresa in 53 secondi e un centesimo: battere alla sua età il record nazionale nei 100 metri stile libero, che apparteneva a Federica Pellegrini dal 2016, è più di un passaggio di testimone. E oggi ha segnato già un altro record.

Un fulmine in vasca corta. A 18 anni, sette mesi e 27 giorni: se fino a ieri Sara Curtis era una giovane promessa del nuoto azzurro, di colpo si ritrova già nella storia. Perché chiudere i 100 metri stile libero – agli Assoluti primaverili di Riccione, assicurandosi il pass per i Mondiali – in 53″01 è una prestazione generazionale. Destinata a rimanere lì, sui tabelloni, fino a nuovi rari miglioramenti (magari proprio da parte di Sara, all’inizio di una bruciante carriera). Il verdetto profanatorio è che il precedente record italiano, ben saldo dal 2016, apparteneva a Federica Pellegrini con 53″18. Ed è stato spazzato via: 17 centesimi, in questa disciplina e a questi livelli, sono un attimo lunghissimo. Nemmeno 24 ore e la ragazza si è ripetuta bissando il primato nazionale nei 50 stile libero. La sua specialità: sprint in 24″52, battendo per quattro centesimi il record di…sé stessa. Da un capolavoro all’altro.

Non si tratta del primo exploit di Curtis, in ogni caso. In Nazionale la chiamano “la Ceccon al femminile”, e non è peso da poco. L’anno scorso, a 18 anni da compiere aveva preso parte alle Olimpiadi di Parigi, chiuse con un 14esimo e un ottavo posto (rispettivamente nei 50 e nella 4×100 stile libero). Un battesimo di fuoco (d’acqua?), che la studentessa cuneese – quest’anno a scuola avrà la maturità – ha tradotto pochi mesi più tardi nella sua prima medaglia d’oro a livello senior: ai Mondiali in vasca corta di Budapest, nella staffetta veloce mista 4×50 s.l. E i suoi primi record italiani, sempre su distanza 50 metri – stile libero e dorso – li aveva registrati già tra l’8 marzo e il 7 aprile 2024. Nel giro di un anno, sono diventati un lontano ricordo.

Ma l’impresa nei 100 metri merita una considerazione a parte. Innanzitutto perché Sara nasce come sprinter, e soltanto negli ultimi anni ha iniziato a performare ai massimi livelli anche in una delle categorie “regine” del nuoto. Quelle che insomma, fino a poco tempo fa in azzurro erano ventennale appannaggio di Federica Pellegrini – che va ricordato, però, era una formidabile duecentista e quattrocentista: nei 100 stile libero non è mai salita su un podio internazionale. La doppia vasca è insomma l’unico terreno d’intersezione, finora, tra la campionessa di ieri e quella di domani.

Il video del record

Senza scendere in ulteriori confronti, il risultato assoluto visto a Riccione resta eccezionale. E la Divina, via social, non poteva che applaudire: «Vedere il nuoto femminile nello stile libero veloce viaggiare così in alto è veramente bellissimo», il commento a margine delle vittorie di Curtis e Alessandra Mao, che sempre ieri si è laureata campionessa italiana nei 200 alla precocissima età di 14 anni e un mese. Anche questo, un record che sfugge dalle mani di Pellegrini – il cui primo titolo nazionale, nei 100 s.l., arrivò a 14 anni e sette mesi. E pensare che le nuove azzurre sono nate a cavallo del primato mondiale di Federica nei 200, registrato nel 2008 alle Olimpiadi di Pechino. Altri tempi. Ma i record esistono per essere battuti. Mai come questa volta, anche i più straordinari.

Leggi anche