Nella primavera 2023, il Siviglia ha vinto l’Europa League in finale contro la Roma – dopo aver eliminato la Juventus in semifinale, per altro. Oggi, meno di due anni dopo, da quei giorni sembra passato un secolo: il club andaluso, infatti, sta vivendo una crisi davvero profonda. E a tutti i livelli possibili. In classifica, tanto per cominciare, la squadra di Francisco García Pimienta – il sesto tecnico assunto in meno di tre anni, ma arriveremo a parlare anche di questo tourbillon di allenatori – occupa la 12esima posizione, ha sette punti di ritardo dalla zona-Europa e nove di vantaggio sulla zona-retrocessione.
Ora starete pensando che in fondo non è niente di clamoroso, che si tratta solo di una stagione mediocre dopo anni di successi. In realtà i risultati sul campo sono solo l’ultimo dei problemi. O meglio: sono la conseguenza di ciò che sta succedendo fuori. Ce ne siamo accorti prima, durante e dopo l’ultima partita (sconfitta 1-2 in casa contro l’Atlético Madrid), quando i tifosi hanno inscenato delle proteste piuttosto calde nei confronti della dirigenza, in particolare di José María del Nido Carrasco Sr. e José María del Nido Carrasco Jr., padre e figlio che da anni sono in guerra per il controllo della società.
Ecco, appunto: le proteste dei tifosi. Tutto è iniziato poco prima della partita nel piazzale antistante lo stadio Ramón Sánchez-Pizjuán, dove oltre 40 gruppi organizzati si sono ritrovati per manifestare il loro disappunto. E così abbiamo visto, nell’ordine: insulti ai giocatori dell’Atlético nel momento in cui sono sfildti in pullman, lanci di banconote false con i volti dei dirigenti del Siviglia, cori di scherno verso tutti i dirigenti, ma soprattutto verso Del Nido Carrasco jr. La protesta è proseguita durante la partita, al punto che l’arbitro è stato costretto a interrompere il gioco: i tifosi avevano inondato l’area di rigore di Oblak con dei fogliettini gialli su cui c’erano scritti dei messaggi di insulti contro Del Nido Carrasco. Come scrive Relevo in questa ricostruzione, l’intero stadio si è accodato agli insulti lanciati dalla curva. La situazione è rientrata, la partita è stata portata a termine, ma ovviamente il clima era a dir poco avvelenato. Come se non bastasse, dopo la gara un componente del board del Siviglia – Ignacio Navarro, direttore dello sviluppo e della strategia – è stato vittima di un tentativo di aggressione da parte dei tifosi. Le immagini dell’agguato sono state messe in onda da El Chiringuito.
È chiaro, tutta questa tensione è nata e sta montando a causa dei problemi dirigenziali e tecnici accusati dal Siviglia. Che, come già anticipato, negli ultimi anni è stato gestito in maniera quantomeno confusionaria. L’allenatore Garcia Pimienta è stato assunto a inizio stagione dopo che il club andaluso aveva speso più di 20 milioni per cambiare cinque allenatori in meno di due anni, ovvero Julen Lopetegui, Joege Sampaoli, José Luis Mendilibar, Diego Alonso e Quique Sánchez Flores; per quanto riguarda i giocatori, le ultime due sessioni di mercato hanno portato a una girandola priva di ogni senso: Valentín Barco e Kelechi Ihenacho erano stati presi in estate e sono andati via a gennaio, i prestiti di Sambi Lokonga e Saúl Níguez non hanno generato un impatto reale, gli unici nuovi acquisti ad aver assunto un ruolo centrale sono stati Carmona e Agoumé, non proprio due stelle. Le uniche note positive della stagione sono gli undici gol di Lukebakio e le buone prestazioni di due prodotti del vivaio, Juanlu Sánchez e Isaac Romero. Poco, davvero troppo poco, per far dimenticare tutto quello che è avvenuto negli ultimi due anni.
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