Passi il verdetto del campo, uno 0-3 per mano del Crystal Palace per dire addio ai sogni di FA Cup. Ma fuori, prima e dopo la partita – e pure durante, sugli spalti – non c’è squadra più trendy del Fulham. Una boutique del calcio, immersa in una delle zone residenziali più ambite di Londra. Tutto, attorno alla pittoresca nicchia di Craven Cottage, dev’essere curato alla perfezione. E pazienza se poi questo tutto si paga, tra gli 80 e i 130 euro per un biglietto ordinario – tra le proteste dei tifosi: mica tutti hanno il portafoglio di Hugh Grant, storico fan dei Cottagers.
Non è nemmeno previsto alcun trattamento di favore per i sostenitori abituali. Le 3.000 sterline – oltre 3.500 euro – richieste dal club per un abbonamento stagionale ordinario, nell’iconico Riverside Stand, rappresentano il prezzo più alto di tutta la Premier League. E pure per la curva non si va sotto i 1000 pound. Prendere o lasciare. Ma è l’intero Fulham, a proposito di Hugh Grant, a sembrare uscito da un’inquadratura di Notting Hill. La passeggiata lungo il Tamigi per arrivare allo stadio. La totale sicurezza durante il matchday, senza tensioni o rovesci calcistici, come in pochi altri luoghi del panorama inglese si può riscontrare (anche per i tifosi in trasferta, giornata detox). E soprattutto, accoglienza e servizi senza pari.
È questo il piano aziendale della famiglia Khan, che da quando ha rilevato la proprietà del Fulham nel 2013 – oltre a un percorso sportivo da ascensore, tre retrocessioni e altrettante promozioni in Premier – si è subito adoperata per scintillare ben oltre i canonici 90 minuti di gioco. Il calcio da queste parti, parola del presidente, dev’essere un’esperienza di lusso «in una location unica al mondo». In questa direzione vanno anche gli oltre 140 milioni di euro investiti per il Riverside Stand, il settore più esclusivo dello stadio che oggi si trova nel pieno di una progressiva rimessa a nuovo. Quando sarà completato offrirà la gamma completa del benessere: ristorante stellato Michelin, rooftop bar, chioschi e riservatissimi posti a sedere anche a bordocampo. Più una terrazza con piscina privata, la sola fra tutti gli impianti sportivi britannici.
Certo, non tutti i tifosi di Craven Cottage possono permettersi un simile trattamento a cinque stelle – anzi, probabilmente la maggior parte non godrà neanche una volta di tutti questi servizi. E infatti, come detto, le contestazioni non mancano: per una recente trasferta di FA Cup a Manchester, i supporter del Fulham avevano dovuto sborsare 52 sterline per un biglietto – quando per gli ospiti il prezzo è calmierato a quota 30 in tutta la Premier. Il Fulham, insomma, non è più un club per tutti. E forse non vuole nemmeno esserlo, anche se continua a fare incetta di soldout. Qualche motivo ci sarà.
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