Forse il soprannome di Riccardo Orsolini è il più stravagante della Serie A, e l’abbiamo scoperto per caso. Se l’è fatto scappare lui, tradendosi in un freddo pomeriggio del gennaio 2022 al Bentegodi. Poco pubblico, vento pungente, ritmi lenti, partita sonnacchiosa. Una sua bellissima girata mancina che termina in gol sveglia tutti dopo un quarto d’ora, Orsolini va a festeggiarlo vicino alla bandierina con i compagni e si concede con un paragone un po’ azzardato: «Uuuhh Orsonaldo, Orsonaldo, Orsonaldo», esclama ridendo. In effetti l’esterno del Bologna aveva segnato alla Cristiano Ronaldo. La gag, però, girava da un po’ nello spogliatoio del Bologna. Ecco, la parola gag è quella giusta. Perché Orsolini è probabilmente il giocatore più divertente di tutta la Serie A.
Orsolini è un ragazzo non banale, che sa dare sempre un titolo di giornale. Anzi, a volte lo suggerisce lui stesso. È successo in settimana, in occasione di un’intervista rilasciata al Resto del Carlino: «Mi raccomando», ha detto, «fate proprio il titolone: Vincenzo Italiano è il miglior allenatore che c’è adesso in Italia». Frasi di uno che in «un gruppo di matti», come dice il capitano De Silvestri, si trova a meraviglia. Non è solo un discorso tecnico, gli undici gol e i quattro assist stagionali parlano da soli. È soprattutto dal punto di vista emotivo che Orsolini sembra aver trovato il contesto perfetto. Ok, difficile non andare d’accordo con lui, un ragazzo che mette tutti a proprio agio, sempre con la battuta pronta per sdrammatizzare anche i momenti più difficili, che sembra avere una predisposizione naturale per la telecamera.
Orsolini ha una faccia simpatica che aiuta, certo ma ha anche delle ottime doti da attore. Ce ne siamo accorti per la prima volta l’anno scorso. In occasione del rinnovo di contratto, infatti, si è intervistato da solo per i canali tematici del Bologna. «Salve signor Orsolini, finalmente rinnova, eh? Ce n’è voluto di tempo» chiede il finto giornalista Orsolini. «Non l’ho fatto prima perché mi stavo divertendo troppo a sentire tutto quello che si diceva intorno a me», replica l’Orsolini calciatore per poi fare polemica con se stesso sui mancati gol su punizione e accusare il falso inviato di non essersi preparato adeguatamente. Da lì è scontro totale tra i due Orsolini, che si punzecchiano costantemente prima di salutarsi in una serie di silenzi imbarazzati marcati da geniali stacchi di camera. Un scena degna di Valerio Lundini, che forse nessun altro giocatore di Serie A sarebbe riuscito a replicare – anche se Orsolini, in realtà, riusciva a stento a trattenere le risate.
Una delle migliori interviste calcistiche degli ultimi anni
Quando gli chiedono che consiglio darebbe al Riccardo tra vent’anni risponde di «stare attento, che senza allenamento mette su la pancia». Orsolini è questo: spontaneo, diretto e spensierato, come lo era da bambino. È uno che potrebbe tranquillamente fare successo con un podcast, anche solo di chiacchiere e cazzeggio. Il meglio di sé, dal punto di vista mediatico, l’ha dato in un’intervista a Dazn per il format Lost In the Weekend, a gennaio 2024: Orsolini si è prestato a diversi momenti scherzosi, ja scelto la pillola rossa o la pillola blu di Matrix (omaggio al Bologna) con due diversi finali di stagione e ha fatto l’elenco dei vari compagni di squadra in bolognese, esercitando la classica “Z”.
«Concedetemi un po’ di paura», poi ride a crepapelle
Insieme ad “autore 1” e “autore 2” come si chiamavano loro, si è messo a ipotizzare tutti i possibili accostamenti tra Orso e i grandi campioni, da Mbapporso a GriezOrso, passando per Del PiOrso e Orsolinicius Junior. La chicca finale è stata una promessa: al prossimo gol faccio il segno “calma”, come CR7 in un vecchio Clásico giocato al Camp Nou. Detto, fatto. Ha dovuto aspettare qualche settimana e il match contro il Lecce, salvo poi mostrare un sorriso sornione quando gli hanno domandato se quel gol di destro fosse il simbolo dell’ennesima giornata da Orsonaldo. Per Dazn Orsolini ne ha combinate un altro paio delle sue: dopo la tripletta contro l’Empoli, la prima in Serie A, aveva vestito i panni del telecronista, commentando la rete dell’1-0 (un capolavoro) alla sua maniera, ovvero doppiando Luca Farina, la voce della partita, in un video che era andato virale su Instagram e Tiktok.
Le facce che fa Orsolini sono davvero credibili
A maggio scorso, dopo la conquista della qualificazione aritmetica in Champions, arrivata sul divano per via del pareggio dell’1-1 tra Inter e Lazio, si è diretto in macchina dal centro sportivo di Casteldebole verso il centro di Bologna. «Salta su Alessio» ha detto all’inviato di Dazn Alessio De Giuseppe «ti carico su e andiamo in città». Così, come se fosse un vecchio amico, senza preoccuparsi di essere in diretta nel programma Sunday Night Square. Anzi, si è prestato a un’intervista fuori dal comune, mentre provava a suonare l’inno della Champions col clacson.
Il giorno dopo, in seguito al pareggio per 3-3 contro la Juventus, Orsolini ha scherzato con il giornalista, lo ha accusato di portare sfortuna, dato che il Bologna dal 3-1 si era fatto raggiungere sul pari. Poi c’è stata la festa Dall’Ara: una serata indimenticabile, per tanti motivi. E di cui Orsolini è stato assoluto protagonista. Al di là del look molto swag, con occhiali bicolore rossoblù e bandiera europea sulle spalle, Orso aveva condotto praticamente da solo la serata, facendo cantare i compagni in diretta, radunandoli sotto le tribune e guidando il giro di campo. Il tutto condito dalla sua risata, fragorosa e contagiosa.
In tutte queste apparizioni Orsolini non è mai risultato forzato, a disagio. È questa la sua forza, apparire sempre al posto giusto nel momento giusto. Forse semplicemente perché è «un ragazzo normale», come si definisce lui, in un mondo, del calcio in cui «è strano trovare persone normali, ordinarie». È perfettamente consapevole che quella degli sportivi sia un «bolla dorata», ma la vita vera stia da un’altra parte. I suoi sono valori sani. Come quello della famiglia, che ringrazia sempre per averlo reso quello che è oggi. Ha un rapporto molto forte con la nonna, che ha abbracciato in campo lo scorso anno dopo l’1-1 contro l’Udinese. In quell’occasione si è anche commosso, per poi accompagnarla in giro per lo stadio.
Quando c’è da dare un segnale forte non si tira indietro, ma lo fa sempre con una faccia da meme. Era stato uno dei pochi che nei mesi passati non si era nascosto sulle ambizioni europee del Bologna. Due settimane fa, quando il ct Spalletti lo ha lasciato fuori dai convocati per i quarti di Nations League contro la Germania, ha ironicamente fatto notare il suo disappunto, bussando alla telecamera dopo il gol alla Lazio. Come a dire: “Permesso, mister, ci sei?” Ecco, questo è il mondo di Orsonaldo, di un 28enne con la cadenza ascolana e un volto che ispira subito simpatia. Anche da avversario, non si riesce a non apprezzarlo, perché è il tuo amico d’infanzia che ce l’ha fatta e ha realizzato il suo sogno. E tutto ciò, come ha detto lui, è «meravigliOrso».