Da anni, ormai, il RB Lipsia – e l’intero ecosistema calcistico Red Bull – sono un punto di riferimento per la valorizzazione dei giovani talenti. In questo senso, basti pensare solo per un attimo a tutti i giocatori che, partendo dal club tedesco si sono imposti nelle più grandi squadre europee: per ragioni di spazio, qui citiamo solo Haaland, Szoboszlai, Dani Olmo, Gvardiol, Lookman, Upamecano, ma ce ne sarebbero molti altri. Se rileggete bene questi nomi, però, vi renderete conto che non ci sono giocatori tedeschi. Insomma, si può dire: il RB Lipsia ha uno dei migliori centri giovanili al mondo, su questo non c’è ombra di dubbio, ma finora non è riuscito a produrre grandi calciatori locali.
Manuel Baum, responsabile dello sviluppo giovanile del club assunto nel 2023, ha spiegato a The Athletic quali siano i problemi del Lipsia a livello locale: «Dicono che in questa parte della Germania non ci sia abbastanza talento da scovare e coltivare, ma non è vero. Il problema sta nella base, nel sistema, nel modo in cui gli aspiranti calciatori vengono istruiti all’inizio della loro carriera. E nella geografia». Quando parla di geografia, Baum fa riferimento al fatto che «ci troviamo in Sassonia, nell’ex Germania dell’Est. Siamo lontani due ore da Berlino, due ore da Wolfsburg. Questo ci permette di avere controllo quasi assoluto nella nostra area, ma al tempo stesso non ha favorito la costruzione di Academy fertili, in grado di produrre calciatori. Storicamente, insomma, ci sono molti più club prestigiosi in altre zone del Paese. E quindi anche le migliori scuole calcio sono nate in zone diverse».
Anche le condizioni economiche dell’ex Germania Est pesano sulla situazione del Lipsia: tra i 16 land che compongono la Repubblica Federale, i cinque più poveri sono tutti nell’ex DDR. Sassonia compresa, naturalmente. Di conseguenza, è più difficile che le famiglie possano seguire e supportare nel modo giusto il percorso di formazione di un giovane calciatore. Non a caso, viene da dire, solo sette giocatori tedeschi (su 150 complessivi) che hanno giocato nella Bundesliga 2024/25 sono nati in una città dell’Est diversa da Berlino.
«Abbiamo più di 600mila abitanti in questa regione», ha detto Baum, «quindi dobbiamo proiettarci al futuro con l’idea di riuscire a formare calciatori d’élite. Per questo stiamo andando nelle scuole e negli asili, stiamo finanziando le associazioni e le strutture locali. Finora abbiamo iniziato a lavorare troppo tardi sui ragazzi, dobbiamo investire e stiamo investendo per creare valore ancora prima che arrivino alla fine del loro percorso giovanile». I primi risultati di questa nuova fase si stanno iniziando a intravedere: a novembre scorso, il Lipsia ha fatto esordire in Champions League un giocatore nato in città, Viggo Gebel. Solo il tempo dirà se si è trattato di un exploit isolato, o se siamo all’inizio di un qualcosa di nuovo, di diverso.