La NBA vuole creare la sua lega in Europa, e stavolta sta facendo sul serio

I manager del basket americano sono pronti a lanciare il loro campionato europeo: previste otto-dieci franchigie, per introiti da tre miliardi all'anno. Ora la proposta passa al tavolo della FIBA.

Una NBA in formato europeo. Più che una suggestione, è il piano che prende forma tra i signori del basket americano: l’avvio di una nuova lega composta da otto-dieci franchigie in pianta stabile sul Vecchio Continente. Come riporta Sportico, la formula che hanno in mente i vertici dirigenziali è quella di una “proposta semi-aperta”, cioè che dia l’opportunità di partecipare anche ad alcuni top club dell’attuale Eurolega. Dal Real Madrid all’Olympiacos, passando per Barcellona e Fenerbahce (l’invito sarebbe esteso fino a un massimo di quattro squadre extra-Usa).

Mai l’idea aveva assunto dimensioni così concrete. Soprattutto dopo l’ultimo decennio, in cui i dialoghi tra NBA e FIBA/Eurolega erano ridotti ai minimi termini – complice il braccio di ferro sulle finestre di qualificazioni delle Nazionali, spesso snobbate dalla controparte americana. Le cose però sono iniziate a cambiare: sempre più talenti viaggiano sulla rotta atlantica basti pensare che il premio di MVP è stato vinto da cestisti europei in cinque stagioni NBA delle ultime sei e la commistione fra i due mondi registra una crescente risposta di pubblico.

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Secondo il nuovo progetto, piazze come Londra e Parigi (ma si è parlato anche di Roma) potrebbero diventare sede di franchigie dal valore di 500 milioni di dollari. Queste metropoli non sono certo roccaforti del basket, soprattutto se si pensa ad Atene o a Belgrado, ma in termini di sport business hanno già dimostrato la loro appetibilità: dal 2011 in poi sono state teatro di alcune gare di Regular Season NBA, ed entrambe, nello stesso frangente, hanno ospitato due edizioni dei Giochi Olimpici con ottimi riscontri per quanto riguarda il pubblico della pallacanestro.

Le nuove squadre avrebbero inoltre la stessa struttura adottata in passato dalla WNBA, cioè con l’NBA a detenere il 50% del capitale e l’altra metà ai proprietari delle franchigie. Che potrebbero essere fondi d’investimento, appassionati tycoon o club europei esistenti in cerca di sbocchi inediti. «Al consiglio d’amministrazione di questa settimana», questa la conferma di un portavoce NBA, «faremo il punto sul sondaggio di una nuova lega di pallacanestro maschile in Europa, in collaborazione con la FIBA». Non è ancora stato calendarizzato un voto, ma il fatto che se ne parli ufficialmente significa che stavolta c’è tutto il margine per fare sul serio.

Questa nuova idea, per quanto in fase embrionale, è il risultato di trattative che, dietro le quinte, proseguono da mesi. La lega di Adam Silver sta valutando come ottimizzare i propri affari Oltreoceano, contando su ampi margini di miglioramento: oggi gli introiti europei dell’NBA ammontano a qualche centinaio di milioni di dollari annui; il nuovo sistema, secondo una stima di Sportico, farebbe schizzare la cifra a tre miliardi a stagione. Quanto basta per continuare a parlarne, come minimo.