Il figlio di Álvaro Recoba, Jeremía, sta facendo benissimo in Uruguay (anche se non è mancino)

Il figlio del Chino sta diventando il nuovo idolo della squadra di famiglia: il Nacional de Montevideo.

Se alla Blanqueada – il quartiere di Montevideo in cui si tifa Nacional – fate la classica furbata di tirar fuori il nome di Recoba, si sciolgono subito. Provare per credere. Perché Álvaro, El Chino, è stato una leggenda del club e ora la sua eredità è passata al figlio. Sono passati dieci anni dal suo ritiro, il soprannome del club, ma in qualche modo è come se non avesse mai detto addio: l’ex attaccante dell’Inter è prima tornato da allenatore, poi ha consegnato a suo figlio Jeremía le chiavi dei cuori de La Banda del Parque. Una banda, un gruppo di tifosi che vanno al Gran Parque Central, dove è stato costruito lo stadio. Per metonimia l’appellativo è stato appiccicato a tutti i tifosi del Nacional, che in questo periodo si stanno godendo l’emozione di vedere un altro Recoba con la maglia azul y blanca.

Come detto, il nuovo Recoba si chiama Jeremía. Ha 21 anni, un piede destro delicato. È trequartista, esterno alto o mezz’ala. Principali skill: velocità, dribbling nello stretto e cross tagliati, chiara eredità del padre. Segni particolari: nato a Como, quindi cittadino italiano ed eleggibile per la Nazionale di Luciano Spalletti. Jeremía sa come gasare la folla: quando segna, esulta tirandosi gli occhi alla orientale. Finora, con il Nacional, ha messo insieme 53 partite giocate, 12 gol e sei assist. Ovviamente siamo ancora lontani dalla leggenda di Álvaro, ma non è niente male per un classe 2003. Curiosamente. a farlo esordire in Liga AUF è stato proprio Álvaro, nel 2023, quando era allenatore del Nacional. Nessuna preferenza, solo riconoscimento del merito: «Se lo è guadagnato, io sono stato molto critico con lui», ha spiegato papà Recoba dopo l’esordio. «A volte mi usciva un “dai, figliolo” quando parlavo con lui, e lui mi guardava stranito».

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Eppure Jeremía ne ha fatta di gavetta. Dopo aver cominciato nelle giovanili del Danubio, è passato al Nacional, prima nelle inferioras, poi con la squadra B in terza serie e ora finalmente con i grandi. In queste prime giornate di Apertura è partito fortissimo, segnando due volte nel Clásico con il Peñarol, in campionato e in Supercoppa. Il secondo gol è stato decisivo per alzare il primo trofeo della stagione. Storia da predestinato, storia da uno che ha il calcio nel DNA, non solo per il padre ma anche per il nonno materno, Rafael Perrone che ha giocato anche lui nel Nacional.

Il figlio del Chino si sta guadagnando la fiducia del suo nuovo allenatore, Martín Lasarte, che sa di poter contare su di lui non solo per il titolo nazionale ma anche per il grande sogno: fare più strada possibile Copa Libertadores. A proposito di sogni e di scaramanzie: da qualche settimana nel mondo del Bolso stanno cercando di scoprire quale sia la famosa scommessa in atto tra Jeremía e suo papà. «Non la confesserò, è un segreto» ha ammesso a una radio locale. Ai tifosi del Nacional forse importa il giusto, quello che conta è che continui a giocare così. Solo che già si inizia a parlare di mercato: secondo le ultime indiscrezioni, Recoba junior sarebbe entrato nei radar del Getafe.