Le squadre promosse in Premier League fanno sempre più fatica a rimanere in Premier League

Leicester, Ipswich e Southampton, le tre neopromosse di quest'anno, sembrano già condannate alla retrocessione. E la stessa cosa era avvenuta anche nella scorsa stagione.

Non siamo neanche a metà marzo, ma la lotta-salvezza in Premier League sembra già decisa: l’Ipswich e il Leicester occupano il 17esimo posto e hanno sei lunghezze di ritardo rispetto al Wolverhampton, il Southampton è ultimissimo in classifica con soli nove punti, 14 in meno rispetto ai Wolves. Il bello – o il brutto, a seconda dei punti di vista – è che Ipswich, Leicester e Southampton sono le tre squadre che hanno iniziato il campionato da neopromosse. E la stessa identica cosa era successa a Luton Town, Burnley e Sheffield United, i tre club retrocessi nel 2024 dopo aver conquistato la promozione nel 2023. Insomma, è molto probabile tutte le neopromosse delle ultime due stagioni si ritrovino a vivere una caduta immediata in Championship: una cosa che non è mai avvenuta nella storia della Premier League.

Cosa vuol dire tutto questo? Semplice: che le squadre promosse in Premier fanno sempre più fatica a rimanere in Premier. E che si sta creando un divario sempre più ampio tra le big e le piccole del massimo campionato inglese. A confermare questa tendenza ci sono anche dei dati molto significativi: quelli dei punti messi insieme dalle tre retrocesse. In questa stagione siamo al record negativo assoluta (43) dopo 28 giornate, sei in meno (49) rispetto alla quota di un anno fa. Ma se andiamo indietro nel tempo, scopriamo che la situazione è in netto peggioramento: sempre guardando al punteggio aggregato delle tre squadre poi retrocesse al 28esimo turno, nel 2018/19 eravamo a 56 punti, mentre nel 2005/06 eravamo addirittura a 60.

Se questi numeri non vi bastano, eccone un altro po’: nelle ultime quattro stagioni, cioè a partire dal 2020/21, sette delle 12 squadre promosse sono state immediatamente retrocesse in Championship. Inoltre, l’annata 2022/23 è stata un’eccezione generalizzata, visto che Nottingham Forest, Bournemouth e Fulham sono riuscite a sopravvivere al primo tentativo. E poi si sono stabilizzate in Premier League. Come scrive la BBC, potrebbe sembrare una questione di spesa sul mercato, di forbice economica troppo ampia. Non è esattamente così: la scorsa estate, infatti, sia l’Ipswich che il Southampton hanno speso oltre 100 milioni di euro per rinforzare la propria rosa. E anche il Leicester ha sfiorato quota 90 milioni di investimenti. Eppure sono lì, sul fondo della classifica, ormai a un passo dalla retrocessione.