Stavolta è successo davvero: il calcio americano è diventato competitivo

La MLS di oggi è una lega in cui i giovani vogliono trasferirsi. E a cui gli operatori di mercato europei sono obbligati a guardare, se vogliono scovare nuovi talenti.

Quando si parla di calcio americano e di MLS, i commenti sono sempre gli stessi, più o meno da trent’anni: non raggiungerà mai il livello dei principali campionati europei, deve esplodere da anni e non esplode mai e altre frasi fatte di questo tipo. C’è però una differenza sostanziale tra percezioni e numeri: le prime dicono che sì, la lega nordamericana è ancora lontana dalla Premier, dalla Serie A, dalla Liga; allo stesso tempo, però, le statistiche delle ultime sessioni di mercato ci dicono che le cose stanno cambiando. Anzi: sono già molto cambiate rispetto al passato. Nella stagione 2019/20, infatti, furono 38 i calciatori a lasciare la MLS per trasferirsi in Europa; nell’annata in corso siamo già a 77, dopo i 64 del 2023/24. E il bello è che questi trasferimenti avvengono verso campionati importanti: la Premier League è in testa con 14 operazioni in entrata, poi ci sono Danimarca (dieci), Serbia (sei) e Spagna (quattro). Anche la Bundesliga ha accolto tre calciatori provenienti da club statunitensi/canadesi.

Questo nuovo flusso è legato a un’altra tendenza di mercato: quella relativa ai giovani in entrata, quindi allo scouting. Ma non solo: secondo Thiago Freitas, uno degli uomini-chiave di Roc Nation in Brasile, «i club di MLS hanno iniziato a individuare e acquistare talenti in giro per il mondo, soprattutto in Brasile. E poi lavorano su di loro curando soprattutto la forza, l’agilità e la flessibilità. Così li rendono pronti a imporsi subito nel calcio europeo». Non a caso, viene da dire, nel 2024/25 i calciatori che si sono trasferiti nella MLS partendo dal Brasile sono 16. Cinque anni fa furono soltanto due.

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Anche Pedro Martins, amministratore delegato del Santos, ha confermato questa lettura della realtà: «La MLS ha cambiato prospettiva: dopo aver attirato per tanti anni dei giocatori molto esperti, oggi è vista come una lega in cui imporsi all’attenzione degli osservatori, in cui crearsi una nuova posizione di mercato». Insomma, molto banalmente: l’Inter Miami è riuscita a prendere Messi, Suárez e Busquets, ma nel frattempo ha acquistato anche Federico Redondo. Molte altre franchigie hanno attuato solo la seconda parte di questa strategia, e così hanno costretto gli operatori di mercato europei a guardare anche agli Stati Uniti. Non era mai successo, adesso sta succedendo.

Certo, anche l’arrivo di Messi ha cambiato un po’ la situazione: al di là del maggior risalto mediatico, l’intera MLS ha fatto registrare un aumento del 18% delle entrate commerciali, il tasso di crescita più alta tra tutte le leghe sportive nordamericane. Il punto è che il lavoro fatto in precedenza sta iniziando a dare i suoi frutti. E magari è il tempo di cambiare anche un po’ le percezioni.