L’Atlético Madrid potrebbe aver gettato via la Liga a causa di un finale incredibile contro il Getafe

La squadra di Simeone poteva prendersi il primo posto in Liga, invece ha vissuto uno psicodramma.

Rischiare di perdere la Liga per per un gol nel recupero, dopo aver costruito una vera e propria mistica sui finali di partita. È il paradosso esistenziale, mai termine è stato più azzeccato, che ha vissuto questo pomeriggio l’Atlético Madrid. La squadra delle rimonte nel finale è stata infatti rimontata dal Getafe dall’ 88esimo in poi. Sembra quasi incredibile a scriverlo, figurarsi a vederlo, specie considerando come hanno preso gol i ragazzi di Simeone. Quando si gioca al Coliseum Alfonso Pérez ci si deve mettere il cuore in pace, si sa che vien fuori una partita complicata. Perché Bordalas imposta sempre una formazione molto stretta tra i reparti che mantiene un blocco difensivo basso e riparte forte in transizione. Se c’è anche da entrare duro, poi, quelli del Getafe non si fanno certo scrupoli. Il possesso palla e un calcio svolazzante, diciamolo, non sno di casa in questo sobborgo di Madrid. I match così diventano spesso tesi, nervosi, spezzettati e pieni di errori, individuali e di reparto. Merito del ritmo che mettono gli Azulones, la cui tattica è semplice quanto efficace: cercare di asfissiare l’avversario. L’obiettivo per le big che si affacciano da queste parti è quindi di sbloccare il risultato nel minor tempo possibile, dato che storicamente il Getafe fa fatica a rimontare. Invece oggi è successo esattamente il contrario.

L’Atletico ha sofferto il pressing di Djene e compagni, riuscendo a passare solo al 75esimo con un rigore di Sorloth, concesso per un fallo di mano di Alderete. Il centravanti norvegese è arrivato a quota sette gol in Liga, diventando il giocatore che ha segnato di più da subentrato nei top cinque campionati europei. L’episodio che ha girato la partita si è verificato undici minuti dopo, quando Angél Correa è entrato con la gamba alta su Djené. Dapprima ammonito, è stato espulso dopo revisione Var, non senza polemica, poiché salterà la sfida al Barcellona. L’argentino, infatti, era sì in ritardo ma non aveva il piede a martello che di solito configura gli estremi per un eccesso di vigoria o sproporzione. Sulla punizione successiva è nata la rete del pareggio: palla morbida in area di Diego Rico, sponda di Domingos Duarte e inserimento vincente di Arambarri, con la complicità di Gallagher, troppo passivo. Sotto di un uomo l’Atlético non è uscito più dalla metà campo e il recupero infinito (dieci minuti) ha fatto il resto. Su un’altra palla inattiva il Getafe è andato in vantaggio. Ancora con Arambarri, che ha vissuto un pomeriggio indimenticabile. Pochi mesi fa, infatti, l’uruguagio di Salto, concittadino di Cavani e Suarez, pensava al ritiro, tormentato da due anni di guai al ginocchio e alla caviglia, oggi ha fatto doppietta ad Oblak.

La sintesi della gara

Un doppio pugno che ha permesso di scacciare un incubo. Il Getafe non vinceva contro l’Atlètico da addirittura 24 partite, di cui 20 sconfitte. In questa stagione i Colchoneros finora erano stati super negli ultimi minuti delle loro partite, con 16 gol realizzati dal 90esimo in avanti. Reti che hanno fruttato nove punti in più in campionato, sei in Champions e hanno consentito di continuare il cammino in Copa del Rey. Ma sono bastate un paio di distrazioni per mandare tutto all’aria. Soprattutto alla vigilia di una settimana decisiva, per Simeone e i suoi giocatori: mercoledì ci sarà il derby di ritorno di Champions contro il Real, poi in Liga ci sarà lo scontro al Metropolitano contro il Barcellona capolista.