Che la Serie A non abbia l’aura e l’appeal che aveva negli anni Novanta e Duemila, beh, è un dato oggettivo. La Premier League, grazie a quanto seminato proprio mentre il nostro campionato era il più ricco e desiderato al mondo, ha scavato un solco economico e competitivo praticamente incolmabile, soprattutto nel breve-medio termine. Nei primi dieci-quindici anni del XXI secolo, poi, anche Liga e Bundesliga sono sembrate più avanti rispetto alla Serie A, ma su questa percezione pesano inevitabilmente le vittorie e la dimensione economica di Real Madrid, Barcellona e Bayern Monaco. La realtà è molto più sfumata e molto meno negativa, per il nostro campionato. E a dirlo sono altri dati oggettivi, vale a dire quelli raccolti dall’osservatorio calcistico indipendente CIES nel suo ultimo rapporto settimanale: se guardiamo infatti agli investimenti e agli introiti accumulati sul mercato nelle ultime dieci stagioni, la Serie A è seconda solo all’irraggiungibile Premier League. Ed è decisamente avanti rispetto a tutte le altri grandi leghe europee.
Ma andiamo con ordine, e capiamo bene di cosa stiamo parlando: il CIES ha messo insieme tutte le transazioni di mercato effettuate a livello globale dal 2015 al 2024, e così ha potuto rilevare che la Serie A è la seconda lega in assoluto per quantità di denaro speso e incassato sul calciomercato. In totale, le squadre del nostro campionato hanno investito 10,8 miliari di euro; per quanto riguarda invece i ricavi, siamo oltre i 9,4 miliardi di euro. Come detto in precedenza, solo la Premier ha speso e incassato di più: 23,1 miliardi di euro per gli acquisti e 11,5 per le cessioni. Nell’enorme differenza tra i delta (-11,6 miliardi per la Premier League e -1.4 miliardi per la Serie A) delle due leghe, c’è l’enorme differenza di cui abbiamo parlato prima.
Il punto, però, è che nessun altro grande campionato tiene il passo della Serie A. E se parlassimo solo di denaro speso, beh, quello sarebbe un problema. Un problema grosso. Il fatto è che anche gli introiti vedono la lega italiana al secondo posto assoluto, sempre dietro la Premier. Cominciamo dagli investimenti: al terzo posto c’è la Liga, che non arriva a otto miliardi di euro; la Ligue 1 quarta in classifica e la Bundesliga quinta sono sotto i 7,5 miliardi di euro. Per quanto riguarda invece gli incassi, i club della Ligue 1 hanno accumulato 7,7 miliardi di euro dalla vendita dei loro calciatori; Liga e Bundesliga seguono con 7,2 miliaedi e 6,6 miliardi, rispettivamente. Questi ultimi dati suggeriscono, in modo chiaro e inequivocabile, che i club italiani continuano ad attirare e a valorizzare tantissimi giocatori. E così muovono una grande quantità di denaro.
Certo, su tutti questi numeri potrebbe pesare la ben nota predisposizione dei club italiani – ehm – a utilizzare troppo lo strumento della plusvalenza. Ma anche in Premier League e in tutti gli altri campionati del mondo ci sono società che lavorano in questo modo. E quindi certe cifre restano, sono oggettive e incontrovertibili. Descrivono una realtà che fa a cazzotti con la nostra visione negativa rispetto al nostro calcio e della Serie A. Che non sarà il campionato più attrattivo di tutti come una volta, ok, ma resta comunque un torneo ricco. Il secondo più ricco del mondo, almeno dal punto di vista del calciomercato. Non è poco, anzi.