Com’è inevitabile che sia, c’è grande attesa per il ritorno del Barcellona al Camp Nou. Lo stadio del club catalano è in via di completo rifacimento, alla fine dei lavori diventerà sicuramente un enorme gioiello architettonico e funzionale, ma nel frattempo le cose non è che stiano andando benissimo. Intanto per i tempi di consegna del nuovo impianto: inizialmente il presidente del Barça, Joan Laporta, aveva annunciato che la festa per i 125 anni del club – la data di fondazione esatta è quella del 29 novembre 1899 – si sarebbe svolta al Camp Nou, e invece l’Ayuntamiento di Barcellona ha annunciato che la riapertura è in calendario per febbraio 2025. E le tempistiche sono state confermate anche da Elena Fort, vicepresidente del Barça e responsabile del progetto. Inoltre, come se non bastasse, il nuovo Camp Nou verrà inaugurato con una capienza ridotta del 40%.
Insomma, il Barcellona è destinato in ogni caso a perdere un bel po’ di soldi: la mancata festa per il 125esimo anniversario e un’affluenza forzatamente ridotta sugli spalti, in questo senso, saranno delle discrete mazzate. Soprattutto se consideriamo che la squadra di Flick, a inizio 2025, dovrebbe giocare delle partite potenzialmente decisive per la Liga e la Champions. Il punto, però, è che i problemi non sono finiti qui: stando a quanto riportano diverse testate spagnole e internazionali – qui per esempio vediamo un articolo del magazine tedesco Kicker – il Barça deve far fronte anche ai conflitti tra e con gli operai, che litigano tra loro e lamentano il mancato pagamento degli straordinari. E anche chi vive intorno allo stadio stanno iniziando a mostrare insofferenza nei confronti dei lavori.
Il Camp Nou si trova nel quartiere di Les Corts, in cui vivono 82mila persone. Come riporta il quotidiano catalano El Periódico, il comitato dei residenti ha presentato diversi reclami contro il cantiere: «Ci siamo lamentati così tante volte», dice Lydia, presidente dell’associazione, «che il comune di Barcellona ha istituito un Punt Beta a cui segnalare direttamente i problemi che viviamo quotidianamente. I lavori vanno avanti anche di notte, ci sono luci e rumori molto forti anche alle due o alle tre del mattino. I nostri figli non riescono a dormire». Lo stesso comitato ha aggiunto che «abitare vicino a uno stadio come il Camp Nou è difficile soprattutto quando ci sono le partite: i danni, la spazzatura e gli schiamazzi rendono invivibile il quartiere. Non a caso i bar e gli esercizi commerciali avevano deciso di restare chiusi quando gioca il Barça: i rischi di danni superano i potenziali benefici». Su questo punto, almeno su questo, il Barcellona non ha nessuna colpa.