Al Valencia le cose vanno male, ma almeno stanno sbloccando lo stadio fantasma dopo 15 anni

I lavori per il Nou Mestalla potrebbero ripartire a gennaio prossimo, visto che il club ha trovato la liquidità per riprendere il progetto.

È un momento davvero triste, per il Valencia. Al netto del dramma vissuto a causa delle inondazioni di fine ottobre, che ha dato un’ulteriore mazzata all’intera comunità e quindi all’ambiente, la squadra allenata da Ruben Baraja è ultima in classifica – in undici gare giocate ha messo insieme una sola vittoria e sette punti complessivi – ed è oggetto di una furiosa contestazione. Nel mirino dei tifosi, come succede ormai da molti anni, c’è la proprietà di Peter Lim, imprenditore singaporiano che ha rilevato il club nel 2014. E che, come dire, da allora ha “causato” un progressivo peggioramento della situazione, sia quella sportiva che quella economica. L’immagine-simbolo del declino del Valencia è lo scheletro abbandonato del Nou Mestalla, il nuovo stadio di proprietà: la costruzione è iniziata nel 2007 e si è interrotta nel 2009, quindi prima dell’avvento di Lim, a causa della crisi finanziaria in cui è precipitata la società. Il fatto che Lim non sia più riuscito a far ripartire i lavori era un’aggravante rispetto a tutto ciò che di discutibile, diciamo così, ha fatto da quando è diventato il proprietario del Valencia. Ma ora le cose si stanno sbloccando, almeno per quanto riguarda il nuovo impianto.

Le ultime notizie, in questo senso, sono piuttosto incoraggianti: il Valencia, infatti, ha annunciato la finalizzazione di un nuovo accordo di rifinanziamento del proprio debito. Questo accordo, del valore di 186 milioni di euro, dovrebbe permettere al club di Peter Lim di ultimare la costruzione del Nou Mestalla. Tecnicamente, come riporta il sito SportsProMedia, la società spagnola si è assicurata una linea di credito aziendale a lungo termine di 121 milioni di euro, che è stata appoggiata da «importanti investitori con sede negli Stati Uniti», e inoltre ha attivato un prestito a breve termine di 65 milioni di euro – per cui Goldman Sachs ha agito direttamente come creditore. Layhoon Chan, che ricopre la carica di presidente del VCF, ha spiegato che «la ristrutturazione del debito segna una pietra miliare nel nostro percorso, un evento per cui molti di noi hanno lavorato instancabilmente. Il completamento dell’accordo di rifinanziamento aziendale, insieme al prestito ponte, hanno rafforzato la nostra posizione finanziaria. Ciò ci consente di procedere con sicurezza con il progetto relativo allo stadio».

Secondo le indiscrezioni in arrivo dalla Spagna, a questo punto ci sarebbe addirittura una data per la ripresa dei lavori: gennaio 2025. Ma è chiaro che forse è il caso di andarci piano, anche perché in realtà non è la prima volta che il Valencia annuncia un grande cambiamento: nel novembre 2013, infatti, lo studio Fenwick Iribarren Architects presentò una revisione del progetto originario, ma il cantiere non fu mai davvero riaperto. Ora il bilancio ha un po’ di respiro in più, inoltre l’ultimo esercizio finanziario si è concluso per la prima volta in utile (+178mila euro) dopo sei anni di perdite continue. È chiaro che i tifosi siano preoccupati soprattutto di ciò che succede in campo, è inevitabile, ma nel frattempo si è aperto un vero barlume di speranza per lo stadio. Almeno quello.