Mercoledì 31 luglio, con un giorno di ritardo rispetto al programma originario della gara maschile, si sono svolte alle Olimpiadi di Parigi 2024 le prove di triathlon. E, dopo le lunghissime polemiche degli ultimi mesi, gli atleti hanno finalmente nuotato nella Senna. La decisione è stata presa all’alba, anzi, nella notte, intorno alle 3.20 del mattino, e a giudicare dal messaggio condiviso sui social network dal profilo ufficiale di World Triathlon, la federazione internazionale di questo sport, non tutti erano d’accordo. Ma alla fine gli atleti si sono tuffati per davvero, per la gioia (anche diplomatica) della sindaca di Parigi Anne Hidalgo, del presidente del Comitato organizzatore dei Giochi Tony Estanguet (ex canoista) e addirittura del presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron.
Proprio una francese ha vinto la gara femminile, Cassandre Beaugrand, già bronzo a Tokyo nella prova a squadre, con il tempo di 1h54’55”: insieme a lei sono salite sul podio la svizzera Julie Derron e la britannica Beth Potter. Oro alla Gran Bretagna, invece, tra gli uomini, con il secondo classificato a Tokyo Alex Yee (1h43’33”) che all’ultima curva della frazione di corsa ha superato il neozelandese Hayden Wilde. Terzo posto per il francese Léo Bergère. Il migliore degli italiani al via è stato Gianluca Pozzatti, 14° nella gara maschile, più indietro Alessio Crociani che ha chiuso 30°. Nella gara femminile, Alice Betto è arrivata 16ª, Bianca Seregni 22ª e Verena Steinhauser 39ª.
Durante la prova di 1,5 chilometri a nuoto nel discusso fiume parigino, i triathleti si sono tenuti vicino alle chiatte e alle barche che costeggiano le rive della Senna. La vincitrice dell’oro femminile, Cassandre Beaugrand, ha dichiarato di non essere preoccupata per i potenziali rischi per la sua salute, «perché abbiamo nuotato nella Senna anche l’anno scorso e nessuno si è ammalato dopo, e abbiamo nuotato anche in acque peggiori, quindi ero sicura che avremmo potuto nuotare oggi e sarebbe stato un peccato se non l’avessimo fatto». Ma ok, lei è francese, e potrebbe essere un po’ di parte. Anche il vincitore maschile, il britannico Yee, ha però espresso un concetto simile: «Noi atleti dobbiamo fidarci degli organizzatori, se affermano che le condizioni sono sicure».
Ma non tutti la pensano così, evidentemente. Il sudafricano Jamie Riddle ha risposto ai giornalisti senza troppi giri di parole: «Più tardi andrò sicuramente in bagno, ho bevuto litri e litri d’acqua, quindi sarà una bella festa dopo la gara». «L’acqua non aveva un gran sapore», ha ammesso un altro atleta in gara. E i problemi non sono stati soltanto legati alla qualità dell’acqua, ma anche alla forte corrente del fiume, un altro tema che ha preoccupato gli addetti ai lavori fin dal momento in cui la Senna è stata annunciata come sede delle gare olimpiche. La statunitense Taylor Spivey, decima al traguardo, ha detto di aver «ingoiato una tonnellata d’acqua», ma che la sua preoccupazione principale era la forza «folle» e «scioccante» della corrente: «Mi sentivo come se fossi su un tapis roulant. Ho preso molti probiotici il mese scorso, quindi vedremo come andrà». La corrente ha influenzato anche la prova delle italiane. Alice Betto ha affermato: «Ho trovato tosta la frazione di nuoto perché c’era una forte corrente al ritorno. In più ci sono stati anche problemi alla partenza con atlete che si sono tuffate prima», idem Verena Steinhauser: «Ho patito molto il nuoto, la corrente non mi ha aiutato soprattutto al ritorno. Mi dispiace che non siamo mai riuscite a provare prima il campo gara».
Se i risultati delle analisi dell’acqua dovessero continuare a dare esito positivo, la Senna ospiterà anche il triathlon misto il prossimo 5 agosto, e poi l’8 e il 9 agosto le due 10 chilometri di nuoto in acque libere in cui gareggerà anche Gregorio Paltrinieri, ieri vincitore della medaglia di bronzo negli 800 stile libero in vasca. Paltrinieri è uno dei pochi nuotatori che anche negli ultimi giorni si era esposto molto contro la possibilità di gareggiare nel fiume parigino: «Mi sembra un po’ strano che possa essere questa la gara olimpica, però probabilmente non lo sapremo fino al giorno prima e anche questa incertezza ci lascia un po’ così. Hanno tre giorni da poter scegliere in cui farci gareggiare e la mia sensazione è che alla fine un giorno lo troveranno», aveva detto dopo le batterie degli 800 stile libero. All’inizio di settembre la Senna ospiterà — o forse per restare cauti è meglio dire dovrebbe ospitare — anche le gare di paratriathlon alle Paralimpiadi.