La Conference League, proprio per il modo in cui è stata concepita e strutturata, è un torneo per club che non possono essere competitivi per la Champions. E che, di conseguenza, avrebbe aperto nuovi spazi a nuove nazioni. Non solo per partecipare, ma anche per vincere. O, comunque, per arrivare in fondo. Ecco, nel 2024 questo progetto è arrivato al suo compimento: dopo i successi di Roma e West Ham, per altro in finale contro Feyenoord e Fiorentina, il terzo trofeo UEFA è andato al club di un Paese che non aveva mai conquistato una competizione internazionale. Parliamo ovviamente dell’Olympiakos, che dopo il successo (1-0 ai supplementari) contro la Fiorentina è diventato la prima squadra greca a vincere un trofeo europeo.
Per capire l’essenza della Conference, c’è un dato molto significativo: era addirittura dal 2000 che le coppe europee andavano a club provenienti da nazioni che avevano già conquistato un trofeo internazionale. Il riferimento è al Galatasaray, vincitore in Coppa UEFA dopo la finale contro l’Arsenal: prima di allora, i club turchi non erano mai riusciti a imporsi a livello continentale. Da allora, la Champions e la Coppa UEFA/Europa League è stata vinta da società inglesi, tedesche, italiane, spagnole, olandesi, russe, ucraine e portoghesi: tutti Paesi che, naturalmente, avevano già vissuto un trionfo del genere. Sì, era riuscito anche a Russia e Ucraina: prima dello Zenit 2008 e dello Shakhtar 2009, la Dinamo Kiev e la Dinamo Tbilisi – entrambe iscritte al campionato sovietico – avevano conquistato la Coppa delle Coppe.
Per la Grecia, naturalmente, quella dell’Olympiakos è una vittoria storica. Che, tra l’altro, arriva a vent’anni esatti dall’indimenticabile successo della Nazionale agli Europei del Portogallo – e dai Giochi Olimpici ad Atene. Prima del successo contro la Fiorentina, soltanto una squadra greca era arrivata a una finale continentale: era il 1971, e il Panathinaikos allenato da Ferenc Puskas riuscì ad arrampicarsi fino alla finale di Coppa dei Campioni. La vittoria (2-0) andò all’Ajax di Rinus Michels, che prima di allora non aveva ancora vinto un trofeo internazionale. E che era destinato a conquistare anche le due edizioni successive del torneo. Prima e dopo il 1971, il punto più alto di un club greco in Europa era stata la semifinale: il Panathinaikos l’ha raggiunta in Coppa dei Campioni nel 1985 e nel 1996, l’AEK Atene ci è arrivato nella Coppa UEFA nel 1976/77. Stop, fine delle trasmissioni. Almeno fino all’invenzione della Conference League, concepita e strutturata proprio per questo motivo.