Quello della Nazionale norvegese è l’attacco più forte del mondo?

Parliamo di Haaland e di Sorloth, i centravanti di Manchester City e di Villareal, che hanno segnato 64 reti in questa stagione.

Dimenticatevi della “Lu-La” (il tandem composto da Lautaro Martinez e Lukaku ai tempi dell’Inter di Conte), della “BBC” originale del Real Madrid (quella di Bale, Benzema e Cristiano Ronaldo), anche dei “Calypso Boys” (Andy Cole e Dwight Yorke in maglia United, una delle coppie di attaccanti più iconiche degli anni ’90) e preparatevi a dare il benvenuto alla “Haal-Oth”, o alla “Sor-Land”, che dir si voglia: vale a dire alla coppia composta da Haaland e Sorloth. Capocannoniere della Premier League il primo e della Liga spagnola il secondo, 38 reti stagionali per la punta del Manchester City e 26 per quella del Villareal, 194 centimetri di altezza e 88 chili di peso per Erling, 195 centimetri e 90 chili per Alexander. Ancora più semplicemente, in quattro parole: l’attacco della nazionale norvegese.

Haaland è la superstar della coppia, il giocatore straconosciuto anche nel panorama internazionale, la macchina da gol definitiva che gioca in una delle squadre più forti e organizzate del mondo. Classe 2000, 24 anni ancora da compiere, Haaland sembra a tutti gli effetti un predestinato: in sole cinque stagioni da professionista — passate tra Molde, Salisburgo, Borussia Dortmund e Manchester City — ha già realizzato 225 reti in carriera, conto a cui vanno aggiunti 27 gol con la maglia della Nazionale, di cui è già il secondo miglior marcatore nella storia. Diverso invece il discorso per l’altro, per Sorloth, che finora in carriera è stato un apolide: a 28 anni non è mai stato più di due stagioni nella stessa squadra, una carriera passata tra Olanda (Groningen), Danimarca (Midtjylland), Belgio (Gent), Inghilterra (Crystal Palace), Germania (Lipsia), Turchia (Trabzonspor) e Spagna, dove ha finalmente trovato la sua dimensione tra Real Sociedad e, soprattutto, Villareal, con cui sta per vincere il titolo di Pichichi dopo il poker rifilato al Real Madrid — 23 gol finora in Liga, sarebbe il primo per un giocatore non di Barcellona e Real Madrid dal 2009.

Questa coppia però, per la fortuna di tutte le difese del continente (e un po’ a sorpresa), non si presenterà ai prossimi Europei. La Norvegia infatti non si è qualificata per la fase finale del campionato europeo, che si terrà a giugno in Germania: fatale il girone A, quello con Spagna, Scozia, Georgia e Cipro. L’appuntamento è però solo rimandato. I “Løvene (traduzione norvegese di “Leoni”) hanno giocato gli Europei solo nel 2000, prima e unica volta nella loro storia, ma la sensazione è che il talento, nella terra dei fiordi, in questa generazione sia abbondante: oltre ai già citati Haaland e Sorloth, la Norvegia può contare anche sul capitano dell’Arsenal Odeegard, sul terzino del Borussia Dortmund Ryerson e su alcune conoscenze della Serie A come Pedersen, Ostigaard e Thorstvedt. Lo sguardo sarà rivolto al Mondiale 2026, quello che si giocherà tra Stati Uniti, Canada e Messico, rigorosamente sulle spalle della “Haal-Oth”. O della “Sor-Land”, la scelta è vostra.