In molti si sono chiesti cosa abbiano provato i tifosi del Manchester United nel momento in cui İlkay Gündogan ha alzato al cielo il trofeo della Champions League 2022/23, la prima nella storia del Manchester City – di quelli che una volta erano i vicini rumorosi, una squadra piccola e poco attraente. Tra l’altro, battendo l’Inter a Istanbul, il City è diventata la seconda squadra inglese a conquistare il Treble, cioè a vincere Premier League, Champions League e FA Cup nello stesso anno: prima di loro, nel 1999, c’erano riusciti solo i Red Devils guidati da Sir Alex Ferguson. In virtù di tutto questo, è facile intuire che non sia stato facile, per i fan dello United: in molti avranno pensato con nostalgia ai fasti del loro passato, altri si saranno proprio rifiutati di vedere la felicità dei giocatori City, a maggior ragione se pensiamo al momento storico del club di Old Trafford – il City ha vinto la FA Cup dopo aver battuto proprio i rivali cittadini a Wembley, a sua volta lo United non vince il titolo dal 2013 e ha conquistato l’ultimo grande trofeo, l’Europa League, nel 2017.
Marcus Rashford, attaccante del Manchester United dal 2015 e tifoso fin da bambino dei Red Devils, appartiene al gruppo di quelli che non ce l’hanno fatta. L’ha raccontato in un’intervista raccolta dal Telegraph: «Ho visto la partita a casa di amici. A me piace vedere le partite, soprattutto quelle più prestigiose, e la finale di Champions è una di queste. Ho seguito tutti i 90 minuti, ma alla fine non ce l’ho fatta. Al momento della premiazione ho spento la tv». Poi ha aggiunto: «Per fortuna ero in ritiro con la mia Nazionale e non ho avuto modo di vedere i festeggiamenti del City in giro per Manchester. So che non è carino dirlo, ma il calcio è così: quando tifi per una squadra hai anche dei rivali, e speri che non vincano».
Bypassato questo sconforto, Rashford non ha mancato di congratularsi con il Manchester City: «Quest’anno hanno giocato un gran calcio, hanno vinto tutto, hanno meritato i titoli conquistati, quindi non c’è molto da dire se non fare i complimenti alla società e alla squadra». L’attaccante dello United ha poi sfruttato l’occasione per parlare anche della sua squadra: «Ora sta a noi ora cercare di impegnarci per raggiungerli. I loro successi devono essere una motivazione per noi, per andare oltre e fare di più di quanto fatto finora. Allo stesso tempo, però, non dobbiamo guardare troppo a quello che fa il City, ma pensare ai noi stessi e concentrarci a dare sempre il 100% per portare il Manchester United dove merita di stare». Magari non davanti alla tv mentre il City vince la Champions, si potrebbe iniziare da qui.