Tra meno di un mese il Ghana tornerà a giocare ai Mondiali otto anni dopo l’ultima apparizione. Già allora si iniziava a percepire un calo nella qualità delle Black Stars, che avevano fatto una buona impressione sia in Germania, nel 2006, che nell’edizione successiva: dopo l’epilogo dolorosissimo in Sudafrica – tutti ricordano la folle gara dei quarti di finale contro l’Uruguay, il penalty fallito da Asamoah Gyan a pochi istanti dalla fine dei supplementari e poi la sconfitta maturata alla lotteria dei rigori – ai Mondiali brasiliani il Ghana finì al quarto posto di un girone composto anche da Germania, Stati Uniti e Portogallo. Da allora non è le cose siano andate molto meglio: il secondo posto alla Coppa d’Africa 2015 è stato l’ultimo acuto, visto che la Nazionale dei vari André Ayew, Jordan Ayew e Thomas Partey ha fallito la qualificazione ai Mondiali in Russia e si è fermata agli ottavi e ai gironi negli ultimi due tornei continentali.
Nei mesi scorsi, se possibile, la situazione si è addirittura aggravata: sono arrivate solo due vittorie su dodici partite disputate nell’anno 2022, tra l’altro contro Nazionali non proprio prestigiose come Nicaragua e Madagascar, e all’orizzonte ci sono le sfide da giocare in Qatar contro Uruguay, Portogallo e Corea del Sud; come se non bastasse, a marzo il ct Rajevac è stato sostituito dal suo secondo Otto Addo. Il nuovo tecnico è riuscito a superare la Nigeria nei playoff, ma questa vittoria contro pronostico non ha cambiato di molto la sostanza: la sua squadra è vecchia e priva di stelle, e infatti in Federazione hanno provato a convincere diversi giocatori con la doppia nazionalità – tra cui Tariq Lamptey e Iñaki Williams, che ha accettato la proposta – a rendersi eleggibili in vista dei Mondiali. Nonostante tutto, la fiducia nelle Black Stars sembra davvero ai minimi storici. Ed è per questo che il governo, d’accordo con la Federcalcio locale, ha deciso di istituire due giornate nazionali di preghiera e digiuno per sostenere la Nazionale.
Neanche le divisioni religiose hanno rallentato il progetto: il Ghana ha una popolazione di 32 milioni di persone con ampie maggioranze cristiana (71%) e musulmana (17%), ed è per questo che il governo ha dedicato una giornata alle preghiere dei musulmani, venerdì 21 ottobre, e una a quelle dei cristiani, due giorni dopo – ovviamente di domenica. Il doppio evento si è svolto regolarmente in tutto il Paese, ed è stato pubblicizzato anche dall’account Twitter ufficiale della Nazionale. Tra meno di un mese sapremo se questa richiesta di aiuto ultraterrena ha funzionato oppure no.