Nessuno sa fare il mercato di gennaio meglio del Liverpool

Luis Díaz è solo l'ultimo grande acquisto invernale: prima di lui, i Reds hanno preso giocatori come Van Dijk, Coutinho e Suárez come colpi "di riparazione".

Il mercato di gennaio, a Liverpool, potrebbero non chiamarlo “di riparazione”. Nel corso degli anni, infatti, i Reds hanno dimostrato che anche la finestra invernale può essere un momento in cui potenziare la rosa con innesti di primissimo livello, con giocatori destinati a diventare dei veri e propri cardini della squadra. Anche quest’anno è andata così: Jürgen Klopp ha potuto accogliere a braccia aperte uno dei talenti più puri di Portogallo, quel Luis Díaz che è già riuscito a imporsi come titolare e a confinare in panchina due attaccanti niente male come Firmino e Diogo Jota. L’ex Porto ha accumulato cinque gol e tre assist in 17 gare (di cui 13 da titolare) tra Premier e Champions League, ma soprattutto ha mostrato di avere una grande intesa con Salah e Manè, come mostrato la compartecipazione nel gol perfetto segnato dal Liverpool contro il Manchester United.

L’investimento, insomma, sta pagando. E meno male, perché per strapparlo al Porto – una bottega sempre piuttosto cara – il Liverpool ha investito 45 milioni di euro. Ma la strategia del Liverpool va in questa direzione ormai da diversi anni, e infatti Díaz è solo il secondo calciatore più costoso arrivato ad Anfield Road durante il mercato invernale: al primo posto c’è Virgil van Dijk, arrivato nel 2018 per 85 milioni (dal Southampton) e oggi capitano e leader indiscusso della difesa di Klopp. In molti, a suo tempo, storsero il naso per via della cifra sborsata dai Reds, ma lo stesso Klopp ha sempre sostenuto quanto che l’acquisto del centrale olandese ha cambiato la storia del Liverpool: «La qualità ha un prezzo. Le auto sono così, e sono così anche i calciatori. Acquistare Virgil è stata una mossa intelligente, ne è valsa la pena. Forse ora la gente considera il suo acquisto addirittura economico!».

Evidentemente non è solo fortuna: gli acquisti di Van Dijk e Díaz, oltre che costosi, si sono rivelati giusti perché si tratta di calciatori profondamente affini con il calcio di Klopp, che evidentemente ha una comunicazione piuttosto proficua con gli osservatori del Liverpool. Che, a loro volta, sembrano essere storicamente specializzati negli acquisti invernali: anche prima di Klopp, infatti, alcuni colpi dei Reds nel mercato di gennaio si sono rivelati eccezionali. Per esempio quello relativo a Coutinho, arrivato nel 2013 dall’Inter; insieme a lui i Reds presero anche Sturridge, che nelle prime stagioni ad Anfield diede un buon contributo, prima di eclissarsi troppo in fretta; prima di loro, nel 2011, fu la volta di Luís Suárez, arrivato dall’Ajax per 10 milioni di euro. Anche in quell’occasione il Liverpool prese due attaccanti e anzi l’uruguagio era considerato l’acquisto “numero due” per costo e qualità, visto che dal Newcastle arrivò Andy Carroll per 41 milioni di euro. Sappiamo tutti com’è finita, per entrambi. Infine, ultimo salto indietro nel tempo: nelle sessioni invernali del 2006 e del 2007, gli osservatori del Liverpool portarono ad Anfield un mediano del West Ham, un terzino destro del Deportivo La Coruña e un difensore centrale dello Zenit, tutti sotto i 24 anni. Erano Javier Mascherano, Alvaro Arbeloa e Martin Skrtel, tutti destinati a fare la storia del club.