Podolski è tornato in Polonia, nel club in cui aveva sempre detto di voler giocare

Ha firmato un contratto con il Gornik Zabrze, ed è stato accolto come un eroe.

Lukas Podolski ha avuto una carriera lunghissima e ricca di successi, in tanti Paesi del mondo: la Germania, tra Colonia e Bayern Monaco, e poi l’Inghilterra (Arsenal), la Turchia (Galatasaray e Antalyaspor), il Giappone (Vissel Kobe) e anche l’Italia, con la maglia dell’Inter; ha giocato tantissimo nella Nazionale tedesca, 130 partite con 49 gol segnati (terzo posto in assoluto sia tra i più presenti che tra i marcatori), e ha vinto da protagonista il titolo mondiale nel 2014. Lungo tutta la sua vita da professionista, però, ha professato e mostrato un profondo attaccamento alle sue origini polacche: Podolski infatti è nato a Gliwice, città da 176mila abitanti della Slesia, a 300 chilometri dal confine con la Germania. Questo amore è stato sempre ricambiato dai suoi connazionali: Marek Wawrzynowski, giornalista polacco, ha detto alla BBC che «i miei connazionali hanno un grande affetto per Poldi, mentre non amano molto Miro Klose: entrambi sono polacchi, ma Podolski ha parlato con i giornalisti locali nella nostra lingua e non ha festeggiato dopo aver segnato una doppietta contro la Polonia a Euro 2008; Klose, invece, non ha mai voluto interagire con i media, ed era orgoglioso quando cantava l’inno tedesco».

Podolski ha sempre dichiarato di essere tifoso del Gornik Zabrze, società che ha sede a dieci chilometri dalla sua città natale, e ha continuato a seguire la squadra anche quando, da piccolo, si è trasferito in Germania con la famiglia. Merito anche di sua nonna Zofia, a cui aveva promesso che sarebbe tornato a giocare a Zabrze sul finire della carriera, ma che purtroppo è scomparsa nel 2019. La stessa promessa l’aveva strappata anche Krzysztof Maj, direttore sportivo del Gornik fino a quando, nel 2015, è morto per un infarto. Poldi alla fine ha mantenuto la sua parola, chissà, forse anche per onorare la loro memoria: a 35 anni, dopo una stagione e mezza passata in Turchia, all’Antalyaspor, ha deciso di accettare l’offerta del Gornik e di fare il suo esordio nel campionato polacco. 

Il fatto che Podolski sia tornato a casa ha colto di sorpresa tutti, in Polonia e intorno al Gornik. Un altro giornalista, Piotr Kozminski, ha detto alla BBC che «a un certo punto sembrava prenderci in giro: diceva di voler giocare nel Gornik e invece firmava per altre squadre, fino a che poi non è successo davvero». L’ex attaccante del Bayern ha deciso di rifiutare tutte le altre offerte che gli sono pervenute – tra cui una ricchissima dal Messico, dal Queretaro – pur di firmare un contratto annuale con la squadra per cui faceva il tifo da bambino. La risposta del Gornik e dell’ambiente è stata a dir poco entusiasta: per la prima volta nella storia della società, un calciatore è stato presentato all’interno dello stadio, come succede di solito nei grandi club europei; per accoglierlo, sono arrivai 10mila tifosi in festa, quasi come a voler sottolineare la grandezza del momento – il Gornik è una grande storica del campionato polacco, ma non vince il titolo nazionale dal 1988, negli ultimi 15 anni è retrocessa per due volte in seconda divisione ed è reduce da un anonimo campionato concluso al decimo posto. Podolski è tornato a casa per provare a cambiare il corso della storia, ma in realtà c’è già riuscito: è la prima volta che l’Ekstraklasa accoglie un calciatore che ha vinto la Coppa del Mondo. Non sarà tanto, ma evidentemente a Zabrze significa moltissimo.