L’arte marziale più nota nelle Filippine è una cosa stranissima

Si chiama Arnis, e sembra non avere regole.

L’Arnis, conosciuta in altre zone del mondo come Kali o Eskrima, è un’arte marziale molto diffusa e praticata nelle Filippine, al punto da essere considerata quasi alla stregua di uno sport nazionale – non a caso, l’arte marziale viene identificata anche con l’acronimo FMA (Filipino Martial Arts). Come si vede dal video in apertura, è come se fosse un incrocio di diverse discipline: l’MMA, ma anche la scherma. Del resto, la radice semantica non mente, in lingua tagalog (la più utilizzata nelle Filippine) la parola “Eskrima” ha lo stesso significato dello spagnolo esgrima, ovvero scherma.

Storicamente, insegna come utilizzare e difendersi dai coltelli. Le gare, ovviamente, si disputano con armi meno letali, come ad esempio i bastoni imbottiti utilizzati dai due combattenti nel video in alto – si tratta di un filippino e un cambogiano. Non solo coltelli, comunque: la cultura tradizionale dell’arnis tramanda anche tecniche a mani nude e l’utilizzo di colpi con gli arti inferiori, che in alcune zone delle Filippine viene chiamato Sikaran. Sebbene molte scuole continuino a insegnare l’arnis solo come tecnica di autodifesa, si stanno diffondendo anche dei tornei prettamente sportivi. Esistono tre tipi di competizione: combattimento con bastone singolo e doppio; e poi l’anyo, ovvero una gara di forme. Il video in apertura è tratto dalla semifinale maschile del torneo dei pesi welter, in corso di svolgimento nell’ambito dei Giochi del Sudest Asiatico, ospitati proprio nelle Filippine. Sono iscritte solo quattro Nazionali alla competizione: Cambogia, Philippines, Vietnam e ovviamente le Filippine. Che, è quasi inutile aggiungerlo, hanno dominato il medagliere: 14 ori su 20 disponibili, più quattro argenti e due bronzi. Rivedendo le immagini, sembra uno sport senza regole, anzi un combattimento senza regole, una specie di rissa da strada più o meno regolamentata. Non è proprio così, anche se è difficile capirlo.