È stato Mourinho a vendere Salah?

Ai tempi del Chelsea, l'egiziano non giocava mai e venne mandato via. Per il portoghese, la decisione non fu sua, ma condivisa con il club.

La stagione di Momo Salah sta lasciando tutti a bocca aperta: in 47 gare ha messo insieme 43 reti segnate e 12 assist, è il capocannoniere della Premier (è stato anche scelto come giocatore dell’anno) e in Champions è il primo trascinatore del Liverpool (contro la Roma, due gol e due assist). La prima squadra inglese di Salah, però, non sono stati i Reds, ma il Chelsea, dove è arrivato nel 2013. L’egiziano ha vissuto la gestione Mourinho, con cui, però, non ha quasi mai visto il campo: appena 19, in due stagioni, le apparizioni ufficiali con la maglia dei Blues. In molti hanno imputato al portoghese la colpa di non aver valorizzato Salah e, anzi, di essersene privato: ora, in un’intervista a Espn, Mourinho ha chiarito la propria posizione. Secondo l’oggi allenatore del Manchester United, la decisione di vendere Salah ai tempi del Chelsea non è stata sua. Anzi, secondo Mou sarebbe suo il merito di aver portato il ragazzo a Stamford Bridge, avendolo acquistato dal Basilea per 16,5 milioni di euro a gennaio 2014. Cogliendo anche l’occasione di fargli i complimenti per la stagione attuale: «Penso che tutto sia sorprendente. Anche per lui. È un grande giocatore che ha raggiunto il suo picco di maturità dopo aver vissuto altre esperienze».

Il devastante Salah di Liverpool

Mourinho ha così precisato: «È la prima volta che ne parlo, ma è un’altra ingiustizia detta contro di me. La gente dice che ho venduto Salah ma è il contrario: io l’ho comprato. Salah è arrivato al Chelsea che era un ragazzino, fisicamente non era pronto, mentalmente non era pronto, socialmente e culturalmente era perso e tutto era difficile per lui. Abbiamo deciso di darlo in prestito ed era d’accordo: voleva giocare più minuti, voleva andare e lo abbiamo mandato in prestito alla Fiorentina, e alla Fiorentina ha iniziato a maturare. Ho solo accettato di mandarlo in prestito perché avevamo troppe ali… Alcune sono ancora in squadra come Willian e Hazard. La decisione di mandarlo in prestito fu presa in maniera collettiva e venderlo per ricavarne denaro non lo scelsi io. Ma anche se fosse, nel calcio si fanno errori molto spesso, i calciatori crescono in maniere che non possiamo aspettarci mentre altri non raggiungono il livello che avremmo pensato raggiungessero. Quindi non credo neanche si tratti di un errore, è parte del nostro lavoro». Nel 2015, quando Salah si trasferì in prestito alla Fiorentina, Mourinho aveva detto: «Il suo futuro è altrove. In prestito o ceduto dietro un’offerta che saremo felici di accettare. Abbiamo già cinque esterni ed è meglio che Salah non torni».