Il nome del ventesimo allenatore dell’Inter negli ultimi vent’anni ancora non c’è, anzi sì: è Stefano Vecchi, allenatore della Primavera nerazzurra, che guiderà la squadra contro il Southampton in Europa League e contro il Crotone in campionato. La sosta per le Nazionali permetterà al successore di Frank de Boer di avere qualche giorno utile in più per prendere confidenza con l’ambiente interista, con la missione di raddrizzare una stagione che fin qui ha partorito 5 sconfitte in 11 partite di campionato, che valgono un misero dodicesimo posto in classifica.
Il dato, però, è abnorme per una squadra come l’Inter: dal 1997/98, i nerazzurri hanno tenuto una media di un allenatore all’anno. L’anno del contrasto Ronaldo-Iuliano, con Gigi Simoni in panchina, è stato seguito da una stagione folle in cui l’Inter ha cambiato quattro volte: Simoni, Lucescu, Castellini, Hodgson. Si sono poi alternati Marcello Lippi, Marco Tardelli, Héctor Cúper, Corrado Verdelli, Alberto Zaccheroni, Roberto Mancini, José Mourinho, Rafa Benítez, Leonardo, Gian Piero Gasperini, Claudio Ranieri, Andrea Stramaccioni, Walter Mazzarri, ancora Roberto Mancini, e infine Frank de Boer. Mancini è stato quello che ha resistito più a lungo: quattro stagioni nella prima esperienza sulla panchina dell’Inter.

Nessuna squadra, tra i top club d’Europa che negli ultimi vent’anni sono rimasti stabilmente ai vertici, ha cambiato così tanto. In Italia la Juventus si è fermata a 12 allenatori in 20 stagioni: Marcello Lippi dal 1994 al 1999, quindi Carlo Ancelotti fino al 2001 e ancora Lippi fino al 2004. Poi Capello, Deschamps e Corradini per appena due partite nell’anno in Serie B, Claudio Ranieri per due anni, Ferrara e Zaccheroni si sono divisi la stagione 2010/11, Delneri l’anno successivo, fino ai recenti successi di Antonio Conte e Max Allegri. Dodici allenatori quanti il Milan, che ha avuto nell’ordine: Capello, Zaccheroni, il tandem Tassotti-Maldini, Terim, Ancelotti, Leonardo, Allegri, Seedorf, Inzaghi, Mihajlovic, Brocchi, Montella. La Roma nello stesso periodo ne ha avuti 15, ma sarebbero stati molti di meno se nella stagione 2004/05 non si fossero alternati ben cinque allenatori: Prandelli, Völler, Sella, Delneri, Conti. Gli altri tecnici giallorossi sono stati Zeman, Capello, Spalletti, Ranieri, Montella, Luis Enrique, ancora Zeman, Andreazzoli, Rudi Garcia, ancora Spalletti.
Sorprendente la quantità di allenatori cambiati in questi vent’anni dal Real Madrid: sono in tutto 17, il numero che più si avvicina a quello dell’Inter. Nel 1997/98 al Bernabéu arriva Jupp Heynckes, che vincerà subito la Champions League; dopo di lui Hiddink, Toshack, Del Bosque, Queiroz, Camacho, García Remón, Luxemburgo, López Caro, Capello, Schuster, Juande Ramos, Pellegrini, Mourinho, Ancelotti, Benítez, Zidane. La tendenza delle merengues è cambiare sempre, anche dopo una stagione di successi: le quattro stagioni di Del Bosque restano un record. Nello stesso periodo, il Barcellona ha avuto 11 allenatori: van Gaal, Serra Ferrer, Rexach, di nuovo van Gaal, de la Cruz, Antic, Rijkaard, Guardiola, Vilanova, Martino, Luis Enrique. Stesso numero del Bayern, la cui successione recita Trapattoni, Hitzfeld, Magath, Hitzfeld bis, Klinsmann, Heynckes, van Gaal, Jonker, Heynckes bis, Guardiola, Ancelotti.

Rispetto al resto d’Europa, l’Inghilterra è il Paese dove si cambia meno. In vent’anni l’Arsenal ha avuto un solo allenatore, Arsène Wenger. Il Manchester United cinque (Ferguson, Moyes, Giggs, van Gaal e Mourinho) e il Liverpool sette (Evans, Houllier, Benítez, Hodgson, Dalglish, Rodgers, Klopp). L’eccezione è il Chelsea, con 17 allenatori (Gullit, Vialli, Rix, Ranieri, Mourinho, Grant, Scolari, Wilkins, Hiddink, Ancelotti, Villas-Boas, Di Matteo, Benítez, Mourinho, Holland, Hiddink, Conte).