L’Inghilterra è molto diversa da come l’avevamo immaginata

Nonostante l'enorme talento di cui gode in attacco, la squadra di Southgate si sta facendo notare soprattutto per la sua solidità difensiva.

Alla vigilia di Euro 2024, due erano le Nazionali abbastanza universalmente considerate come favorite per la vittoria finale: la Francia vice campione del mondo, con Mbappé, Griezmann, Theo Hernández, Camavinga e Tchouaméni, e l’Inghilterra di Bellingham, Foden, Kane, Saka, Palmer e chi più ne ha più ne metta. Il ct Gareth Southgate poteva e può contare su un’abbondanza di talento offensivo quasi mai vista Oltremanica, con il giusto mix tra freschezza ed esperienza, tra leadership (non dimentichiamoci che impatto ha avuto il classe 2003 Bellingham quest’anno nella sua prima stagione al Santiago Bernabéu) ed esuberanza. Nelle prime tre partite, però, tutto questo non si è visto.

Sì, l’Inghilterra — a differenza della Francia — si è qualificata comunque come prima, e domenica 30 giugno alle 18 affronterà agli ottavi una delle migliori terze, con la prospettiva di un quarto di finale con la vincente tra Svizzera e Italia. Eppure lo ha fatto con appena cinque punti, frutto di una vittoria e due pareggi, con due gol segnati e uno subito. E allora forse bisogna ribaltare il punto di vista per commentare l’avventura degli uomini di Southgate finora, e partire dalla difesa: l’Inghilterra si sta mettendo in luce come una squadra solida, compatta, che subisce molto poco, e a fronte di una fase offensiva claudicante è la Nazionale che in questi Europei, per ora, ha concesso il minor numero di xG (expected goals) alle sue avversarie: appena 1,1 in 270 minuti.

Ovviamente questo non nasconde del tutto i problemi, soprattutto davanti. Sempre le statistiche, infatti, ci guidano attraverso l’apatia della fase di possesso degli inglesi: la BBC ha scritto che Bellingham e compagni sono la 19esima squadra su 24 per xG creati (2,26) e la 17esima per numero di tiri in porta effettuati nel torneo (29 in tre partite), mentre è ancora più interessante il dato riportato dal Telegraph (fonte Stats Perform), secondo cui l’Inghilterra è in assoluto la peggior squadra di Euro 2024 (24esima su 24) per la velocità con cui attacca. Il suo possesso palla è lento, sterile e noioso, con la Slovenia ha superato il 70% ma ha permesso di creare ben poco (come se fosse una tattica più difensiva che altro; «Attualmente l’Inghilterra sembra una squadra che teme le conseguenze di perdere il pallone», ha scritto sempre il Telegraph, ecco che si torna alla solidità). La palla, nei piedi dei giocatori inglesi, viaggia a una media di 1,24 metri al secondo, una velocità inferiore anche a tutte le 20 squadre dell’ultima Premier League.

«L’Inghilterra ha Cole Palmer, Bukayo Saka, Jude Bellingham, Kobbie Mainoo e Phil Foden, talenti enormi ed enormi, e non possiamo permetterci di gestirli male», ha commentato Gary Neville sulla rete televisiva ITV dopo lo 0-0 di ieri sera. È una critica ben precisa a Gareth Southgate, che al termine della partita è stato bersaglio di fischi e bicchieri di birra lanciati dai suoi stessi connazionali sugli spalti («Si sta creando un ambiente insolito in cui operare», ha poi detto il ct in conferenza stampa), ma non è un pensiero che accomuna tutti i principali commentatori inglesi. Come spesso accade, infatti, Jamie Carragher la pensa diversamente rispetto a Neville, e sul Telegraph ha dato la colpa in primis ai calciatori: «Le decisioni tattiche prese finora dall’allenatore possono essere discusse — ha scritto — […] ma non sono state affatto scandalose. Foden ha giocato largo per la maggior parte della sua carriera al Manchester City. Gioca nello stesso ruolo nell’Inghilterra da quattro anni e non ha mai replicato lo stato di forma del suo club. Bellingham sta giocando nella stessa posizione in cui ha giocato per tutta la stagione con il Real Madrid, vincendo la Champions League, ma siamo onesti: nelle ultime due partite è stato anonimo. […] Finora le migliori performance delle stelle dell’Inghilterra sono state quelle nelle interviste pre partita. […] In qualità di ct, Southgate si assumerà la responsabilità se i pronostici di una sventura imminente dovessero rivelarsi corretti. Per evitare che ciò accada, però, i giocatori devono porsi questa domanda: “Sto giocando al mio livello migliore?”. E se la risposta onesta è no, è davvero colpa delle tattiche dell’allenatore?».