Agli Europei stiamo assistendo al grande ritorno dei gol da fuori

Shaqiri, Guler, Hjulmand hanno segnato tre bellissime reti dalla distanza. Ma in realtà si tratta di una tendenza molto più estesa.

Il gol segnato dal centrocampista Morten Hjulmand contro l’Inghilterra è stato molto importante, e da diversi punti di vista. Intanto è servito alla Danimarca per pareggiare contro una delle favorite di Euro 2024 — con la Nazionale di Southgate che continua a convincere poco sotto il piano del gioco, nonostante il grande talento a disposizione — e per continuare a sperare in un posto agli ottavi di finale. Il secondo luogo, il bellissimo destro dai 30 metri dell’ex centrocampista del Lecce ha confermato una tendenza che ha caratterizzato i primi giorni degli Europei: in Germania quest’estate si segna tanto da fuori area. Con buona pace delle statistiche avanzate degli ultimi anni, che hanno dimostrato come il tiro dalla distanza sarebbe meno efficiente rispetto ad altre soluzioni.

A Euro 2024 abbiamo già assistito a 13 gol da fuori area sui 46 segnati fino a questo momento. Proprio quello di Hjulmand è stato l’ultimo in ordine cronologico, portando il numero delle reti prodotte in questo modo a oltre il 28% del totale. Tra cui vanno segnalati alcuni capolavori balistici veri e propri, come il sinistro di Xherdan Shaqiri contro la Scozia prendendo in controtempo il portiere, oppure il mancino sotto l’incrocio da posizione defilatissima di Arda Guler contro la Georgia. Questa edizione degli Europei ha già agganciato quella del 2000 al terzo posto nella classifica dei campionati con più gol segnati da fuori area, solo che in Belgio e Paesi Bassi furono 13 su 85 totali. In realtà i dati avanzati ci dicono che, almeno agli Europei, si tratta di una tendenza consolidata: nel 2016 i gol da fuori area furono 16 su 108, tre anni fa siamo arrivati a 19 su 142 complessivi.

Euro 2024 è in lizza per raggiungere la cima di questa classifica, e diventare il primo Europeo con 20 gol segnati da fuori area. Sarebbe un’assoluta inversione di tendenza rispetto ai club dell’ultimo decennio, che stanno progressivamente abbandonando la conclusione dalla distanza. E lo stanno facendo perché, numeri e statistiche alla mano, si tratta di una soluzione meno produttiva rispetto alla conclusione tentata dentro l’area di rigore. Si potrebbe sottolineare che le Nazionali più importanti, coerentemente con quanto avviene nei loro campionati, non stiano adottando questo tipo di soluzione, lasciandola a squadre con meno qualità e meno organizzazione. O che magari, più semplicemente, danno meno importanza a quanto dicono i big data.