Xherdan Shaqiri sbuca fuori ogni due anni per ricordarci del suo enorme talento

Come a ogni Mondiale o Europeo che si rispetti, dobbiamo parlare di nuovo dell'attaccante svizzero.

Ci risiamo. Sono passati due anni dall’ultimo grande torneo internazionale (anzi, in realtà meno, perché i Mondiali 2022 si sono disputati in autunno) e siamo di nuovo qui a parlare di un calciatore che credevate ritirato, e invece. E invece Xherdan Shaqiri ha “solo” 32 anni – ve lo assicuriamo, è nato nel 1991 -, gioca ancora (in MLS, ai Chicago Fire: nella stagione 2023 38 presenze e sette gol) e soprattutto ha vissuto un’altra serata da protagonista con la maglia della sua Nazionale, la Svizzera. Ieri sera, nella partita contro la Scozia, ha segnato il gol del definitivo 1-1 al 26° minuto, e lo ha fatto alla sua maniera, per ricordarci – anche se inevitabilmente nel frattempo lo avevamo dimenticato – del suo enorme talento, purtroppo espresso solo a sprazzi nelle big del calcio europeo, Bayern Monaco, Inter e Liverpool.

Con la rete di ieri, Shaqiri è diventato anche l’unico calciatore europeo a essere andato a segno consecutivamente negli ultimi sei grandi tornei internazionali, dai Mondiali 2014 a oggi. Nessuno ha fatto meglio di lui, neanche Cristiano Ronaldo (per ora). Shaqiri ha infatti siglato una tripletta contro l’Honduras nell’ultima partita della fase a gironi in Brasile, poi a Euro 2016 è andato in rete negli ottavi di finale in cui la Polonia ha eliminato la Svizzera ai rigori con una strepitosa mezza rovesciata dal limite dell’area. In Russia, ai Mondiali 2018, ha segnato l’iconico gol al 90° per il definitivo 2-1 contro la Serbia, con tanto di esultanza provocatoria con il simbolo dell’aquila della bandiera albanese, mentre a Euro 2021 ha realizzato una doppietta contro la Turchia ai gironi e un gol contro la Spagna ai quarti di finale. Già “emigrato” in MLS, infine, in Qatar ci aveva ricordato della sua esistenza segnando un altro gol contro la Serbia, nel successo svizzero per 3-2 della seconda partita della fase a gironi.

Insomma: Xherdan Shaqiri è un calciatore da grandi appuntamenti, si esalta con la sua Nazionale e riempie le nostre estati, quei momenti in cui il calcio sa prendere traiettorie uniche, imprevedibili, anche romantiche se vogliamo. «Shaqiri ha dimostrato stasera che vive e respira per momenti come questi», ha detto il ct svizzero, Murat Yakin. «È stato incredibilmente clinico ed era l’unica cosa che poteva fare in quella situazione». «Volevo sfruttare al massimo l’errore dell’avversario», le parole invece dell’attaccante dei Chicago Fire, che è diventato anche il primo calciatore a segnare in un Europeo pur giocando nel campionato nordamericano per club, «ho visto il portiere fuori dai pali e ho pensato di calciare subito. Ho potuto aiutare la Nazionale e sono felice, ma le grandi partite sono fatte per me e spero di essere ricordato per questo».

Un altro gol da fuori area di questo Europeo.