Quella tra Bellingham e Musiala potrebbe essere la nuova grande rivalità del calcio europeo

I fenomeni di Real Madrid e Bayern Monaco sono coetanei, sono legati fin dalle giovanili e sono a Euro 2024 per trascinare Inghilterra e Germania.

Lo sport, per la sua natura, fatta (anche) di passione e di emotività, ha sempre vissuto di grandi dualismi, di rivalità degne di finire sulla copertina di un romanzo. Bartali contro Coppi nel ciclismo, Börg contro McEnroe e Federer contro Nadal nel tennis, Larry Bird contro “Magic” Johnson nel basket: scontri che hanno trasceso il concetto stesso di sport, in grado di diventare veri e propri fenomeni sociali e culturali. Il calcio ovviamente non è stato da meno. Per i tifosi più esperti la rivalità è stata quella tra Maradona e Pelé per il trono di migliore di sempre, mentre per i ragazzi cresciuti negli anni Duemila per 15 anni non ci sono stati altri che non si chiamassero Lionel Messi e Cristiano Ronaldo. Oggi, dopo 13 Palloni d’Oro in due, il calcio sembra averli messi da parte (per quanto entrambi stiano ancora macinando record tra la MLS e la Saudi Pro League) e sembra aver iniziato i provini per trovarne i degni successori. I candidati più credibili ora come ora sembrano quelle due macchine da gol di Mbappé e Haaland, 25 e 24 anni, che giocano non a caso nel Real Madrid e nel Manchester City, le due squadre più forti d’Europa. Ma se invece fossero già il passato? Se la vera rivalità del prossimo decennio fosse quella tra Jude Bellingham e Jamal Musiala, come reagireste?

I segnali per pensare che i due gioiellini di Real Madrid e Bayern Monaco siano connessi tra loro ci sono tutti. Per primo, ovviamente, l’anno di nascita, il 2003 (lo stesso di un altro che sembra un predestinato, Florian Wirtz): sono nati infatti a quattro mesi di distanza, Musiala a fine febbraio, Bellingham a fine giugno. Seconda caratteristica in comune, il ruolo: entrambi sulla carta sono dei trequartisti, entrambi di piede destro, ma con licenza di spaziare nella metà campo avversaria senza una zona di competenza predefinita, un po’ giocatori di corsa e un po’ giocatori di tecnica, un mix tra un fantasista, un centrocampista di inserimento e un mediano recupera palloni. E poi c’è l’aspetto più interessante, talmente identico che sembra provenire da “Holly e Benji”, il loro percorso di formazione: non tutti sanno che Bellingham e Musiala sono grandi amici perché, pur essendo cresciuti tra Birmingham (il primo) e Londra (sponda Chelsea, il secondo), hanno condiviso tutta la trafila delle nazionali giovanili inglesi. Il numero 10 della Germania ha infatti il doppio passaporto, britannico e tedesco, e solo dal 2021 ha scelto la Mannschaft. In precedenza ha giocato nell’Under 15, nell’Under 16, nell’Under 17 e nell’Under 21 dell’Inghilterra, così come Bellingham, con cui ha condiviso, oltre allo spogliatoio, il numero di presenze (26 a 23) e addirittura le date di esordio. E a oggi, per un’incredibile coincidenza, sono appaiati anche per quanto riguarda le partite giocate (31) e le reti segnate (quattro) con le rispettive Nazionali maggiori.

La stagione 2023/24 ha rappresentato per entrambi un passo decisivo nelle loro ancora giovani carriere. Su Bellingham non c’è molto da dire: in meno di un anno è diventato il giocatore più importante del Real Madrid, ha vinto Liga spagnola e Champions League a suon di prestazione clamorose, ha fatto la punta, il trequartista, il regista, segnato più di 20 gol e probabilmente sarà il prossimo Pallone d’Oro. Molti temevano che il salto dal Borussia al Real fosse troppo grande anche per un talento come il suo, ma lui in dieci mesi è riuscito a smentire tutti gli scettici con una personalità da vero predestinato. L’annata di Musiala è invece passata più sotto traccia, un po’ per la stagione sfortunata del Bayern Monaco (la “maledizione” di Harry Kane ha colpito ancora, prima stagione dal 2012 senza trofei per i bavaresi), un po’ per qualche infortunio di troppo. Ma quando è stato in campo, anche in una squadra piena di campioni, la differenza l’ha fatta eccome: 12 gol e otto assist tra Bundesliga e Champions, con una personalità e una centralità nel gioco non comuni per un ragazzo di 21 anni. Per entrambi, più che la stagione della consacrazione, è stata quella della conferma, perché già nei derby di Germania tra Bayern e Borussia si vedevano dei lampi da fuoriclasse. Non a caso, ed è l’ennesimo trait d’union tra i due, entrambi sono a Euro 2024 nei panni di uomo squadra per Inghilterra e Germania, due tra le principali favorite.

E proprio a Euro 2024 anche chi non ha familiarità con le squadre di club si sta rendendo conto dei due talenti generazionali che vanno in campo con le nazionali di Southgate e di Nagelsmann. Il loro modo di trattare il pallone, la personalità con cui vanno a cercarlo, la fiducia che i compagni di squadra mettono nelle loro giocate nonostante i 21 anni di età: tutti tratti che li rendono due dei principali interpreti della next generation del pallone, quella dei nati dopo il 2000, in grado di fare qualsiasi cosa su un campo da calcio. Con Haaland non qualificato e Mbappé acciaccato, Bellingham e Musiala sono a Euro 2024 con l’idea di stupire ancora, di far cambiare idea a quei pochi eretici che ancora ne mettono in dubbio le qualità, che li bollano come fenomeni da una sola stagione. Se ancora non credete che il dio del pallone abbia qualcosa in serbo per loro, andare a controllare il calendario degli Europei: se Inghilterra e Germania dovessero passare entrambe come prime del girone, JB e JM potrebbero trovarsi solo in finale, in quella che sarebbe la conclusione perfetta per il primo atto della nuova rivalità del decennio. Ah, un ultimo dettaglio. Sarà l’ennesima coincidenza, ma sapete con quale numero stanno scendendo entrambi in campo? Ovviamente, con il numero 10.