Per colpa del Nizza, il Manchester United potrebbe perdere il suo posto in Europa League

La presenza di Jim Ratcliffe in società e il quinto posto del club francese in Ligue 1 rendono i Red Devils incompatibili con le regole UEFA sulla multiproprietà.

Il Manchester United ha – leggermente – risistemato la sua stagione zoppicante grazie alla vittoria in FA Cup, per altro in finale contro il City di Guardiola. Questo successo, oltre al suo valore intrinseco, ha determinato anche la partecipazione dello United alla prossima Europa League: i Red Devils, infatti, hanno chiuso la Premier League all’ottavo posto, fuori dalla zona di classifica che garantiva il pass per le coppe europee della prossima stagione. Ora, però, sta sorgendo qualche dubbio su questa qualificazione: come riporta il Telegraph, infatti, il Manchester United rischia di essere escluso dall’Europa League, con conseguente “retrocessione” in Conference, a causa della presenza di Sir Jim Ratcliffe nell’assetto proprietario del club.

La situazione è molto simile a quella capitata, negli ultimi anni, a Milan/Tolosa e Manchester City/Girona: attraverso INEOS, Ratcliffe è proprietario del Nizza, altra squadra qualificata all’Europa League; nel frattempo, però, il businessman inglese ha rilevato il 27,7% delle quote azionarie del Manchester United, diventando inoltre il punto di riferimento della proprietà per quanto riguarda la gestione sportiva della società. Le regole della UEFA sulla multiproprietà impediscono espressamente questo tipo di sovrapposizione, cioè dispongono che un individuo non possa avere «un’influenza decisiva» sulla gestione di più di un club iscritto alla stessa manifestazione. Di conseguenza, Ratcliffe e i suoi collaboratori devono trovare una soluzione. Anche perché, come detto, sarebbe il Manchester United a dover “retrocedere” in Europa League: il Nizza, infatti, è arrivato al quinto posto in Ligue 1, quindi secondo i regolamenti UEFA ha priorità rispetto ai Red Devils ottavi in Premier League.

Una commissione indipendente dovrebbe pronunciarsi sulla questione prima dell’inizio dei turni di qualificazione all’Europa League, a metà luglio. INEOS, da parte sua, ha rilasciato un comunicato in cui si è detta «fiduciosa» in vista del verdetto. Anche perché, come detto in precedenza, altri club europei sono stati coinvolti in situazioni simili, e alla fine sono sempre riusciti a trovare un escamotage. Nel caso di Milan e Tolosa, per esempio, i vertici di RedBird – il fondo che detiene la maggioranza delle quote in entrambe le società – ha “svuotato” la dirigenza della squadra francese dei suoi rappresentanti. E la stessa cosa potrebbe/dovrebbe capitare anche con City e Girona. Il punto è che le multiproprietà calcistiche stanno aumentando, soprattutto in Inghilterra, e quindi la UEFA sta inasprendo i regolamenti per evitare che si moltiplichino i conflitti di interesse nelle proprie competizioni. Sunil Gulati, presidente della Prima Camera dell’Organo di Controllo Finanziario dei Club (CFCB) della UEFA, ha spiegato che «il rispetto della regola sulla multiproprietà può richiedere la vendita di azioni da parte di un club, ovviamente a un soggetto terzo e totalmente indipendente». Insomma, Ratcliffe e il Manchester United – così come tutte le altre società che hanno un club satellite in altri Paesi – devono cercare di risolvere questo rebus. Al più presto possibile.