Jorge Mendes si sta prendendo anche il Barcellona

Attraverso i suoi assistiti e il suo sistema, il superagente portoghese sta "guidando" le scelte di mercato del club catalano.

Jorge Mendes, si sa, è sempre alla ricerca di nuovi centri e di nuove forme di potere. Dopo aver egemonizzato il mercato degli agenti calcistici è passato a un livello successivo, cioè ha iniziato ad avere un’influenza piuttosto significativa sulle strategie di reclutamento di alcuni club – Wolverhampton e Nottingham Forest su tutti. Il suo potentissimo e controverso sistema, col tempo, ha elevato ancora di più la sua figura: in un documentario tv che qualche anno fa ha raccontato genesi e ascesa della GestiFute, la società di procure di Mendes, i presidenti del Porto, del Benfica e dello Sporting Braga hanno definito il superagente come «un vero e proprio benefattore per il calcio portoghese», perché «diverse centinaia di milioni di euro sono entrati nel nostro Paese grazie a lui». Il prossimo obiettivo, ora come ora, è stato delineato in modo abbastanza chiaro: attraverso i suoi assistiti, Mendes vuole prendersi il controllo virtuale del Barcellona. E ci sta riuscendo, eccome se ci sta riuscendo.

Come spiega El Confidenciál in questo articolo, il club catalano sta cercando di trovare la formula giusta per poter acquistare João Cancelo e João Félix a titolo definitivo: i due portoghesi sono entrambi rappresentati da Mendes e dovrebbero restare in Catalogna dopo la fine di questa stagione. Anche se, come dire, non è che stiano vivendo una grande stagione. Il punto è proprio questo: Manchester City e Atlético Madrid – le due squadre che possiedono i cartellini di Cancelo e João Félix – vogliono liberarsi di due giocatori che hanno deluso le loro aspettative, anche a Barcellona, e invece il club blaugrana ha idee esattamente opposte. Tanto che Joan Laporta, qualche settimana fa, ha detto che «si tratta di due ragazzi in cui crediamo e che hanno lo stesso procuratore. Inoltre, abbiamo un ottimo rapporto con i due club con cui andremo a trattare: sappiamo già come fare per trattenerli». Praticamente, il presidente del Barcellona ha affermato – anche se non direttamente – che Jorge Mendes ha orientato, per utilizzare un termine non troppo diretto, le strategie di mercato del suo club.

Niente di strano, nel calcio contemporaneo. In realtà è stato lo stesso Barcellona a lasciarsi infiltrare, a lasciarsi soggiogare dal potere tentacolare di Mendes. Intanto perché Deco, direttore sportivo del club catalano dal 16 agosto scorso, è stato rappresentato – quando era giocatore – dalla GestiFute e poi è diventato agente di calciatori in proprio, ovviamente lavorando come satellite di Jorge Mendes. E poi, come se non bastasse, la GestiFute cura anche gli interessi di Lamine Yamal, la gemma più preziosa della rosa di Xavi, il potenziale fuoriclasse su cui il Barça potrebbe edificare il suo futuro.

Insomma, è chiaro che Laporta abbia deciso, più o meno volutamente, di lasciare campo libero al superagente portoghese. Perché? Per due motivi molto semplici: per provare a tenersi Yamal, e poi perché le casse del club blaugrana versano in condizioni drammatiche ormai da anni, e Mendes era – e resta – un’opzione validissima per piazzare calciatori, per dare un po’ di ossigeno al bilancio societario. Non a caso, viene da dire, Ansu Fati e Nico González sono entrambi rappresentati dalla GestiFute e sono stati ceduti la scorsa estate. In cambio, però, Jorge Mendes vuole sempre ottenere qualcosa: nuove fonti e nuovi flussi di denaro, nuovi centri e nuove forme di potere.