Le squadre italiane fanno ancora una gran fatica a comprare giovani

A parte alcune eccezioni virtuose, i club di Serie A acquistano giocatori con un'età media piuttosto alta.

Una delle frasi più utilizzate per raccontare i problemi della Serie A è questa: è un campionato che non dà spazio ai giovani. A volte si tratta di un luogo comune, altre volte invece è una lettura che coincide con la realtà. Prendiamo, per esempio, l’approccio al calciomercato: l’ultimo rapporto CIES ha svelato che, se guardiamo alle cinque leghe top in Europa, i club italiani sono quelli che faticano di più a comprare giocatori giovani e molto giovani. Ecco i numeri: il Bologna è soltanto decimo nella graduatoria delle società che acquistano i calciatori dall’età media più bassa. I rossoblu, negli ultimi cinque anni, hanno concluso operazioni in entrata per atleti di 23,24 anni: è una quota più bassa rispetto ad Athletic Bilbao (21,9), Liverpool (22,84), Wolfsburg (22,92), Brighton (23,04), RB Lipsia (23,09), Reims (23,09), Strasburgo (23,19) e Chelsea (23,22).

Quello del Bologna potrebbe sembrare un buon risultato, e in effetti lo è. È il risultato di una scelta fatta dalla proprietà Saputo, come ha spiegato il direttore sportivo Marco Di Vaio in un’intervista rilasciata a Undici qualche mese fa. Il vero problema è che il modello del club rossoblu è abbastanza raro, nella nostra Serie A. Basta scorrere la classifica del CIES, per rendersene conto: subito dopo il Bologna ci sono il Sassuolo (23,28) e l’Atalanta (23,57), due società che da sempre puntano tutto sulla valorizzazione dei talenti del domani, e la Juventus (23,42). Proprio il caso dei bianconeri è piuttosto significativo: l’età media dei giocatori acquistati negli ultimi cinque anni è scesa molto (tra il 2014 e il 2019 era stata di 25,36 anni), e questa è una buona notizia, ma in realtà questo cambio di politica è una conseguenza, il tentativo della società è stato ed è quello di ridurre i costi. Accettando, in cambio, una chiara perdita di competitività a livello domestico e internazionale. Come dire: investire sui giovani, per la Juve, è stata ed è una strategia di rifugio.

Dopo questi quattro club, c’è il vuoto. Bisogna scendere fino alla quota dell’Hellas Verona (24,54 anni), e in mezzo ci sono una ventina di club. Ne riportiamo solo alcuni: Nizza, Monaco, Tottenham, Manchester City, Borussia Dortmund, Valencia, Newcastle United. Solo dopo il Verona ci sono tutte le altre società del nostro campionato: Milan, Torino, Frosinone, Napoli, Udinese, Lazio, Roma, Fiorentina. E poi, in fondo alla classifica, c’è l’Inter: dal 2019 a oggi, la società nerazzurra ha concluso affari in entrata per giocatori dall’età media di 28 anni. Tondi tondi. Quasi uno in più rispetto alla squadra penultima in questa classifica, l’Atlético Madrid (27,02). Il fatto che proprio i nerazzurri siano abbondantemente primi in classifica, in qualche modo, deve farci riflettere un po’ di più.